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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Elogi all'Italia sui migranti, ma Gentiloni insiste: "Serve impegno Ue"

Per il premier sono stati fatti dei "passi avanti" nell'incontro di Parigi con Francia, Spagna e Germania. "Il vento può cambiare" dice il premier italiano

I primi risultati sul controllo dei flussi migratori dalla Libia – frutto della strategia adottata da agosto – facilitano il vertice di Parigi, e per l’Italia arrivano le lodi di Emmanuel Macron e Angela Merkel: “Esempio perfetto”.

Oltre a un documento che mette nero su bianco il plauso per l’accordo con la Libia e il codice per le Ong. Ma incassati gli elogi, Paolo Gentiloni non si accontenta: l’impegno per il controllo del fenomeno migratorio “va ‘europeizzato’, perché non può essere solo di un Paese o di alcuni Paesi: deve diventare un impegno europeo”. Vertice positivo comunque, per il premier: “Sono stati fatti passi avanti”, e “il messaggio che viene dall’incontro di oggi è che mettendo insieme le forze e dandoci una strategia si possono ottenere risultati, che vuole dire rendere più governabile il flusso delle grandi migrazioni e porre le basi per lo sviluppo dell’Africa”. Insomma, se la strada indicata dall’Italia dovesse vedere il pieno sostegno degli altri Paesi Ue, “il vento può cambiare” per quel che riguarda il controllo dei flussi.

Da Parigi dunque Gentiloni riparte sapendo che “sarà un percorso lungo” ma “l’incontro di oggi ci dice che finalmente abbiamo una certa chiarezza nella strategia da portare avanti”. Certo, “non ci sono soluzioni miracolose ma non siamo a zero, rispetto a un anno fa dobbiamo riconoscere onestamente che abbiamo fatto dei passi avanti molto rilevanti”. Nessuna “arma segreta”, e tuttavia “questo insieme di misure sta dando risultati su cui investire”.

Tanto che “l’Ue, che ha avuto certamente dei ritardi, alla fine ha dato un segnale di successo sia pure fragile anche nella strada del Mediterraneo centrale che appariva più complicata”.

È sul concetto di “controllo” che Gentiloni insiste: “L’Italia non rinuncerà alla sua tradizione di accoglienza e solidarietà, a salvare vite umane. Dobbiamo però lavorare per rendere più controllabili i flussi migratori, sottrarli ai trafficanti, ridurre l’impatto sociale e culturale che flussi incontrollati possano avere nei nostri Paesi, e dare una mano ai Paesi di transito”. Perché le migrazioni “sono un fenomeno strutturale: sono diffidente da chi propone soluzioni immediate che possano risolvere cancellandolo questo fenomeno”. Dunque “controllo”, e sostegno allo sviluppo dell’Africa: “Il governo italiano già tempo fa, proponendo alla Ue il Migration Compact, aveva in mente questo collegamento, venuto fuori oggi in modo molto chiaro, tra quello che possiamo fare nell’immediato per il governo dei flussi migratori e quello che possiamo fare per lo sviluppo dell’Africa”, “in particolare di alcuni Paesi chiave”.

Con l’attenzione sempre concentrata sulla Libia: nel vertice di Parigi si è fatto anche “un punto sulle azioni che avevamo in sede europea preannunciato di collaborazione con le autorità libiche. È molto importante sia per l’Italia che per le autorità libiche che oggi sia arrivata la conferma di un impegno comune per sostenere queste iniziative”. Ovvero “sostegno alla guardia costiera libica, sempre più europeo; del sostegno alle regole di condotta con le Ong; del sostegno alle comunità locali libiche; dell’impegno che deve crescere per le condizioni umanitarie nelle quali vengono trattenuti i migranti in Libia. Serve una collaborazione tra Ue, autorità libiche e organizzazioni Onu per condizioni sempre più accettabili”.

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