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Giovedì, 28 Marzo 2024
ECONOMIA

"Non serve un commissario ai bilanci nazionali"

Il premier Mario Monti ha bocciato l'idea di Angela Maerkel, che ieri aveva proposto il potere di veto sui bilanci nazionali degli Stati membri dell'Ue

BRUXELLES - L'idea del cancelliere tedesco Angela Merkel di creare un nuovo "supercommissario" europeo con potere di veto per i bilanci nazionali dei paesi dell'Eurozona è stata accolta con una certa freddezza dagli altri capi di Stato e di governo, durante la prima giornata del vertice Ue, svoltosi ieri a Bruxelles. Lo ha riferito il presidente del Consiglio italiano, Mario Monti, uscendo dalla riunione, alle 3.15 di questa mattina.

LE PAROLE DI MONTI - "Questo tema - ha detto il premier ai cronisti che l'aspettavano - è stato appena accennato durante il vertice". Secondo quanto riferito da Monti, durante la discussione fra i leader dei Ventisette "il presidente Barroso ha chiarito come l'attuale commissario per gli Affari economici e monetari (Olli Rehn, ndr) abbia già poteri speciali in seno alla Commissione, che in effetti - ha sottolineato il premier - superano i poteri spesso mitizzati del commissario alla Concorrenza".

Barroso, sempre secondo Monti, ha aggiunto che "se in passato ci sono stati problemi non è stato a causa della debolezza delle decisioni della Commissione, ma perché in questa materia le decisioni sono soggette all'approvazione del Consiglio Ue, a differenza di quanto avviene per la concorrenza, dove solo la Corte di Giustizia può invalidare gli atti del commissario". Quindi, nel Consiglio europeo, ha concluso il premier, "a questo punto non paiono necessari a nessuno nuovi meccanismi o supercommissari".

TROVATO L'ACCORDO SULLE BANCHE - Una prima giornata, quella del vertice, che ha visto Francia, Italia e vertici europei piegare le resistenze tedesche sulla supervisione bancaria. Angela Merkel riesce però a rinviare l'avvio della ricapitalizzazione diretta delle banche in difficoltà da parte del fondo salva-Stati Esm a quando la vigilanza sara' davvero operativa. E saranno i ministri delle Finanze dell'Eurogruppo a "definire i criteri" in base ai quali le banche potranno chiedere gli aiuti. I Ventisette trovano in nottata la soluzione di compromesso per la vigilanza bancaria: entro il 31 dicembre Consiglio e Parlamento europeo dovranno mettersi d'accordo sul testo legislativo, la piena operatività arriverà quando sarà completato l'iter e la Bce si sarà attrezzata. Per Van Rompuy e Barroso il fatto stesso che sia stata scritta "una data certa" entro la quale definire "il quadro legislativo" con cui far partire la vigilanza unica da parte della Bce, che mancava nell'accordo di giugno, è sufficiente per parlare di "importante passo avanti" nella costruzione del primo pilastro dell'Unione bancaria.

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