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Mercoledì, 6 Dicembre 2023
Politica

"Mio figlio malmenato al comizio di Salvini, un poliziotto gli ha detto che Matteo non si tocca"

L'insofferenza del vicepremier della Lega, il pugno duro della Digos: cos'è successo in uno degli ultimi comizi di Salvini, a Settimo Torinese. "Mio figlio malmenato e portato via dalla polizia in borghese": la denuncia di una mamma a Today

Non solo professoroni, giornaloni e intellettualoni, ai quali riserva - ça va sans dire - gli ormai classici bacioni nelle sue frequenti dirette Facebook. In questa nuova campagna elettorale pre voto del 26 maggio, ecco spuntare nuovi "nemici" per Matteo Salvini: si va dagli striscioni (da rimuovere) ai selfie agguati (difficili da prevedere) e si arriva ai contestatori di piazza. Scomodi, a quanto pare, a giudicare dalle reazioni di un vicepremier che non riesce più a nascondere l'irritazione nei confronti di chi manifesta dissenso.

Salvini contestato a Settimo Torinese

Prendiamo il caso di Settimo Torinese: qui, domenica scorsa, il ministro dell'Interno è stato contestato a più riprese da alcuni manifestanti, nel corso del suo comizio. Nessun facinoroso dei centri sociali spauracchio di Salvini, ma un gruppo di studenti che si è limitato ad urlare slogan contro il "Capitano", mostrando fogli con scritto "-1", come il voto che non daranno alla Lega. Con loro, ai margini della piazza, si erano unite alcune maestre. Durante il comizio, il leader della Lega si era rivolto ai contestatori con queste parole: "Se l'educazione non ve l'hanno insegnata mamma e papà ve la spiego io", aveva attaccato dal palco riferendosi a "quelli dei centri sociali". Poi in piazza è scoppiato un tafferuglio tra alcuni contestatori e un gruppo di sostenitori, tanto che Salvini se l'è presa con i responsabili del servizio d’ordine: "Ma le pare normale una cosa del genere? E che cazzo!" (come si può vedere nel video qui sotto).

"Mio figlio malmenato e fermato perché contestava Salvini. Gli hanno detto che Matteo non si tocca"

A Settimo Torinese, però, è successo anche altro. Alcuni dei contestatori sono stati fermati ed identificati dai poliziotti in borghese. La madre di uno dei manifestanti portati via dalla Digos ha denunciato l'episodio con un post su Facebook: "Mio figlio e la sua ragazza, oggi in piazza a contestare pacificamente e democraticamente il vostro ministro di sto c****. Prima malmenati, poi portati via con la forza da poliziotti in borghese. Davide chiuso in una camionetta, fotosegnalato, messo sotto interrogatorio. Davide tornato a casa da poco, con addosso segni evidenti...".

Nel post di denuncia, la donna ha condiviso un video in cui si vede come la polizia abbia prelevato e trascinato via il figlio e la sua fidanzata. Contestare pacificamente un ministro non è più possibile? Come sono andate le cose? L'abbiamo intervistata. 

Signora Arturi, cosa è successo in piazza a Settimo Torinese?

"Confermo la descrizione fatta nel mio post. Siamo una famiglia normalissima, di Chieri, altro che centri sociali... Domenica dopo pranzo mio figlio, uno studente di 18 anni, è andato in piazza con la fidanzata e i genitori di lei. Si sono trovati vicini al gruppo di manifestanti che contestava pacificamente Salvini con i cartelli "-1", insieme a famiglie e maestre. Dal palco, Salvini si è innervosito dicendo quelle cose sull'educazione dei figli, poi se l'è presa con qualche responsabile del servizio d'ordine. A quel punto, gli agenti in borghese si sono messi in cordone e hanno accerchiato i contestatori rimasti in fondo alla piazza. La fidanzata di mio figlio, una ragazza di 16 anni, in preda al panico ha detto di voler andare dalla mamma: un agente l'ha immobilizzata a terra. Mio figlio, vedendola, si è innervosito e ha spintonato uno dei poliziotti in borghese. Li hanno portati via. La ragazza è stata recuperata dai suoi genitori. Mio figlio, invece, è stato prima malmenato e poi portato in una camionetta, fotografato e identificato. 'Matteo non si tocca', gli è stato addirittura detto, in riferimento al ministro dell'Interno".

Salvini contestato a Settimo Torinese (FOTO ANSA)

"Davide è tornato a casa con addosso segni evidenti", ha scritto nel suo post su Facebook. A cosa si riferisce?

"Mio figlio aveva lividi sulle braccia ed escoriazioni sulle ginocchia. E ci tengo a precisare che lui non ha mai forzato il cordone di polizia, come riportano erroneamente alcune testate nazionali. E non siamo al corrente che sia stato denunciato, come dicono altri giornali: mio figlio non ha firmato nessun verbale, non ci è arrivata nessuna comunicazione".

Alla luce di quanto avvenuto, è vietato contestare Salvini oggi secondo lei?

"Le do due risposte. La prima da madre, e le dico che sì, contestarlo a quanto pare è vietato. La seconda da libera cittadina che ama la democrazia e le ridico di sì. Non abbiamo pubblicato quel video per farci pubblicità né per lucrare sulla vicenda. L'ho fatto perché sono una libera cittadina democratica e una madre".

Suo figlio tornerà in piazza a manifestare?

"Per qualche tempo credo di no, ora è a scuola, è molto scosso. In futuro sì, certo, è un diritto previsto dalla nostra Costituzione".

Cosa risponde a chi, nei commenti sotto il suo post, la accusa di non aver dato una buona educazione a suo figlio, che "poteva starsene a casa", che "è un delinquente dei centri sociali"?

"A queste persone dico che sono una madre che ha cresciuto tre figli da sola, Davide e due ragazze. Né Davide né sua madre frequentano centri sociali, siamo gente tranquilla e modesta. E sono orgogliosa di mio figlio". 
 

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