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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Vitalizi addio, via libera al testo ma è alto il rischio ricorsi

Martedì o al massimo mercoledì il voto finale sul testo Richetti che stabilisce l'abolizione dei vitalizi e la riforma del sistema pensionistico dei parlamentari. Ma la commissione Bilancio della Camera mette in evidenza il "rischio ricorsi"

L'Aula della Camera riprenderà martedì prossimo, 25 luglio, l'esame della proposta di legge a prima firma del parlamentare Pd Richetti che stabilisce l'abolizione dei vitalizi e la riforma del sistema pensionistico dei parlamentari. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. "Il voto finale al massimo mercoledì mattina", spiega il capogruppo Pd Ettore Rosato.

Tuttavia su richiesta del capogruppo di Forza Italia, Renato Brunetta, la presidente Boldrini - in deroga alla prassi - ha acconsentito di riaprire i termini per la presentazione di pregiudiziali al testo di legge Richetti sull'abolizione dei vitalizi.

Abolizione dei vitalizi "a rischio ricorsi"

Via libera della commissione Bilancio della Camera alla proposta di legge sull'abolizione dei vitalizi, a prima firma Richetti. Un via libera dato, però, senza la relazione tecnica della Ragioneria, che non è ancora pronta ma, soprattutto, si mette in evidenza il "rischio ricorsi". Tra le condizioni più 'pesanti' poste dalla Bilancio, c'è la sopressione della gestione separata dell'Inps, contenuta nell'articolo 5 della proposta di legge. "Così si rende il provvedimento incostituzionale", sottolinea l'esponente di FI, Palese. 

In pratica per la commissione Bilancio della Camera non può essere istituita una gestione separata dell'Inps. Quanto alle altre due condizioni poste dalla Bilancio, si chiede che all'articolo 3 sia previsto "espressamente" la determinazione degli assegni delle Regioni sulla base del nuovo metodo contributivo, il che comporta una riduzione di quelli che vengono gia erogati. Infine, per quel che riguarda l'articolo 13, si legge ancora nella relazione della Bilancio, vengono espressamente richiesti "criteri precisi per la rideterminazione dell'importo del trattamento previdenziale". Una misura necessaria al fine di evitare "contenziosi" che rischierebbero di "vanificare" i risparmi.

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