Zelensky alla Camera, la fronda dei parlamentari contrari: "Invitiamo anche Putin"
Martedì è previsto l'atteso discorso del presidente ucraino a Montecitorio. Nutrita la schiera di esponenti M5s ed ex M5s che per ragioni diverse hanno fatto sapere che non ci saranno. La Lega serra le fila
Martedì ci sarà l'atteso discorso di Volodymyr Zelensky in collegamento con la Camera dei deputati, ma non tutti i parlamentari italiani saranno presenti per applaudire, o almeno ascoltare, le ragioni del presidente ucraino. Molte le defezioni, soprattutto in casa 5 Stelle e tra gli ex M5s del gruppo Alternativa. Non ci sarà ad esempio la deputata pentastellata Enrica Segneri che ha definito l'incontro non opportuno, spiegando di non poter essere presente perché "nel momento in cui chiederà (Zelensky, ndr), come ha fatto del resto in tutti gli altri parlamenti in cui è intervenuto, l'istituzione della no fly zone, io non potrò alzarmi in piedi e battergli le mani, non condividendo la sua richiesta".
In dubbio, sempre tra i 5 S, anche la presenza di Gabriele Lorenzoni che già una decina di giorni fa aveva riferito di "perplessità" tra molti parlamentari del Movimento sull'iniziativa di ospitare Zelensky in aula chiedendo "un approccio più neutrale, invece di fomentare la situazione" perché "l'Ucraina è un paese schierato in guerra".
Tra i 5 Stelle va segnalata anche la posizione di Nicola Grimaldi che aveva chiesto di invitare oltre al presidente ucraino "anche la controparte Vladimir Putin". Alla fine Grimaldi ha confermato la propria presenza, mentre darà forfait (almeno fisicamente) la senatrice ex M5S (ora al Misto) Bianca Laura Granato, che del resto si era detta d'accordo con il suo ex compagno di partito sulla necessità di "ascoltare le due campane" (e dunque anche Putin). Zelensky? "Lo seguirò da remoto" ha detto Granato all'Adnkronos. "Tanto non si può intervenire.... Il torto e la ragione - ha osservato - non stanno mai da una parte sola e non si possono dividere con un taglio netto. Bisogna essere imparziali".
Alternativa: "Eventi che sviliscono il Parlamento"
Disertano l'adunata anche gli ex M5s del gruppo "Alternativa" che hanno esposto le loro ragioni in una nota. "Essere solidali nei confronti di uno stato sovrano che è stato aggredito con un'azione militare da tutti noi già ampiamente condannata, non significa dover assecondare una propaganda mirata ad alzare il tiro su richieste incessanti di interventi bellici come la no fly zone o l'invio di truppe che comporterebbero per l'Italia e l'Europa l'ingresso ufficiale in un conflitto mondiale''. Lo dicono i parlamentari di Alternativa, che domani non saranno presenti in aula per l'intervento di Zelensky in Parlamento. Secondo gli ex M5s, il "Presidente Fico dovrebbe inoltre mantenere un ruolo super partes, ossequioso delle istituzioni che rappresenta. Non certo organizzare eventi mediatici che avviliscono ancora una volta il parlamento, relegandolo a mero spettatore di un comizio tra il presidente Zelensky e Draghi senza possibilità di interazione alcuna''.
Le defezioni nel centrodestra
E la Lega? A quanto pare non ci sarà Simone Pillon, ufficialmente per impegni professionali anche se il senatore avrebbe comunque espresso "forti perplessità" sull'invito a Zelensky perché dovremmo a suo dire dialogare con entrambe le parti. Ma nel partito di Matteo Salvini la parola d'ordine è essere presenti. Nelle chat leghiste, a quanto apprende AdnKronos, è arrivato un messaggio chiaro. "Sottolineando l’importanza dell’incontro in videoconferenza con il Presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelenskyj, che si terrà il prossimo martedì 22 marzo alle ore 11 sono a richiedervi di informarmi qualora non partecipaste", si legge. Per poi invitare "solo coloro che non ci saranno" a darne comunicazione.
Tra i parlamentari che potrebbero non partecipare i quotidiani citano oggi anche il senatore e leader di Italexit (altro ex M5s), Gianluigi Paragone. Altre defezioni potrebbero arrivare da Forza Italia. Sembra infatti orientata a non esserci Veronica Giannone, altra transfuga del M5s approdata in Forza Italia, così come Matteo Dall'Osso, ex M5s. Secondo quest'ultimo invitando Zelensky "si dà visibilità solo a una parte". Anche Vladimir Putin in Aula? "Chi lo chiede fa bene!".