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Giovedì, 28 Marzo 2024
ELEZIONI / Roma

Pd e Udc, prove di accordo: si parte da Roma

Dopo le dimissioni di Renata Polverini, Nicola Zingaretti 'sposta' la sua candidatura dal Comune alla Regione e apre alla 'larga coalizione'. In cambio dell'appoggio dell'Udc, il candidato al Campidoglio sarà il ministro 'montiano' Andrea Riccardi.

Sono il Comune di Roma e la Regione Lazio 'post Fiorito', il laboratorio in cui testare l'alleanza tra Partito Democratico e l'Udc. Due fronti in cui presentarsi in 'larga coalizione' per provare a sancire un patto che, dal locale, potrebbe spostarsi su scala nazionale.

E così nel giorno in cui Nicola Zingaretti, attuale presidente della Provincia di Roma, rinuncia a essere il 'post Alemanno' per assumere il ruolo di 'post Polverini', riecheggiano le parole del segretario Pd Pier Luigi Bersani che questa mattina ha incontrato il segretario del Pd Lazio, Enrico Gasbarra, avallando pubblicamente la decisione di spostare la candidatura.

BERSANI. "La proposta di candidare Zingaretti alla guida della Regione Lazio e il fatto stesso che l`abbia lanciata il segretario regionale del Pd, Enrico Gasbarra, è il modo più concreto di testimoniare come la politica possa promuovere il rinnovamento, garantendo capacità ed esperienza per la guida delle istituzioni", ha affermato Bersani. Facendo sapere di avere "apprezzato la decisione di affrontare questa fase delicata e difficile offrendo una delle migliori risorse del partito, Nicola Zingaretti; un amministratore e un dirigente politico capace di mobilitare le forze politiche del centrosinistra e di rivolgersi credibilmente a tutte le organizzazioni e le personalità della società civile interessate a una riscossa civica, economica e sociale che apra una nuova stagione nel Lazio".

Nel corso del colloquio, inoltre, Bersani ha espresso il proprio "apprezzamento per le scelte compiute dal Pd regionale sia nel momento più acuto della crisi politica alla Regione Lazio, con la decisione delle dimissioni del consiglieri Pd che ha innescato la caduta della giunta Polverini, sia oggi di fronte all`emergenza democratica provocata dall`assenza di una data per il voto, che va fissata prima possibile, dall`umiliazione subita dall`istituzione regionale e dalle ripercussioni sul rapporto tra politica e cittadini provocate dalle scandalose vicende al centro delle indagini della magistratura".

ZINGARETTI. "Da oggi mi metterò al lavoro incontrando forze sociali, associative, della società civile e le forze politiche dell'opposizione alla Regione Lazio per ascoltare le loro idee, suggerimenti e proposte. Costruiamo una coalizione larga con un forte profilo civico fatta di persone, partiti, associazioni e movimenti. Riorganizziamo e rendiamo protagoniste e facciamo vincere le esperienze migliori della cultura laica e cattolica del nostro territorio". Queste le significative parole con le quali il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, ha sciolto la riserva in merito alla sua candidatura alla presidenza della Regione Lazio.

SCENARI. Grande coalizione. E' qui la chiave della partita che da regionale si fa comunale e quindi nazionale. "Grande coalizione" significa Pd più Udc più Sel più Idv. "Difficile" il commento degli esponenti romani di Sel, ma Nicola Zingaretti potrebbe essere l'uomo giusto per provare la mediazione. O meglio, l'accordo. Almeno su scala regionale.

Quanto al Comune, è ormai certo che l'uomo che sfiderà Alemanno (sempre che l'attuale sindaco non si dimetta per andare a giocarsi un ruolo nazionale nel Pdl) sarà Andrea Riccardi. Attuale ministro alla Cooperazione del governo Monti, il 'tecnico' è un nome sicuramente molto vicino agli ambienti del Vaticano ma è ben visto in diversi ambienti del centro sinistra. Le uniche realtà in evidente difficoltà nel sostenere Riccardi sarebbero le forze - a livello nazionale - 'Anti Monti'. Quindi Sel, l'Idv e la Sinistra.

Ma una soluzione ci sarebbe, e si chiama "primarie". Primarie invocate - per il Comune - direttamente da Zingaretti nel corso della conferenza stampa di oggi. E alle primarie la sinistra potrebbe convergere su Giulia Rodano, ex Sel, oggi Idv, benvista anche dalla Federazione della Sinistra.

Quindi la sfida potrebbe essere Riccardi contro Rodano e l'outsider Patrizia Prestipino (attuale assessore allo Sport in Provincia), con il primo stra-favorito e che quindi andrebbe a sfidare Alemanno.

Ma Riccardi cosa ne pensa? Dopo giorni di indiscrezioni, ieri sera il ministro ha sciolto più di qualche dubbio: "Un sindaco non si decide spostando un uomo di qua o liberando una casella di là. Credo che su queste cose ci si debba ragionare tutti insieme pensando al bene di Roma". Quindi, la conferma della sua disponibilità a candidarsi come primo cittadino della Capitale: "Fare il sindaco di Roma è una cosa bellissima. Se me lo chiedesse un segretario di partito ne discuterei con lui e gli risponderei di sì o di no". E a breve potrebbe arrivare la richiesta - da Gasbarra - e la risposta di Riccardi.

EFFETTO NAZIONALE. Pd e Udc insieme in due elezioni 'da novanta' come le regionali del Lazio e le amministrative di Roma. Pd e Udc avversarie su scala nazionale? Difficile. L'accordo su Zingaretti e Riccardi rappresenta il primo passo per provare a trovare un percorso comune - o comunque non alternativo - anche su scala nazionale. Immaginiamo una scenario che, visto oggi, è di 'fantapolitica'. Come di 'fantapolitica' era, ieri, delineare Zingaretti in Regione con Riccardi in Campidoglio.

Tutti i sondaggi danno il pareggio alle prossime politiche come il risultato più probabile. E pareggio - oggi - significherebbe qualcosa di molto simile al Monti Bis che più di qualcuno, ai piani alti dell'economia e dell'imprenditoria italiana, si augura.

Ma per arrivare a un Monti Bis serve un accordo post-elettorale da 'larga coalizione' tra almeno due dei tre schieramenti in campo: centrodestra, centro, centrosinistra. Le attuali proiezioni dicono che sarebbe più probabile un accordo centrosinistra-centro che non centrodestra-centro. E qui avere Pd e Udc 'a braccetto' a Roma e nel Lazio favorirebbe, e non poco, l'avverarsi di questo scenario.
 

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