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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Nicola Zingaretti si è dimesso da segretario del Pd

La decisione comunicata con un post su facebook: "Mi vergogno che nel Pd, partito di cui sono segretario, da 20 giorni si parli solo di poltrone e primarie"

Nicola Zingaretti si è dimesso da segretario del Partito Democratico. Una decisione a sorpresa, quella di Zingaretti, arrivata come un fulmine a ciel sereno in pieno pomeriggio. "Lo stillicidio non finisce" si sfoga l'ex segretario in un post su facebook in cui attacca le correnti del partito. "Mi vergogno che nel Pd, partito di cui sono segretario, da 20 giorni si parli solo di poltrone e primarie, quando in Italia sta esplodendo la terza ondata del Covid, c’è il problema del lavoro, degli investimenti e la necessità di ricostruire una speranza soprattutto per le nuove generazioni".

"Sono stato eletto proprio due anni fa" dice ancora l'ex segreario. "Abbiamo salvato il Pd e ora ce l’ho messa tutta per spingere il gruppo dirigente verso una fase nuova. Ho chiesto franchezza, collaborazione e solidarietà per fare subito un congresso politico sull’Italia, le nostre idee, la nostra visione. Dovremmo discutere di come sostenere il Governo Draghi, una sfida positiva che la buona politica deve cogliere".

"Non è bastato" scrive ancora Zingaretti. Che poi prosegue nel suo j'accuse al partito. "Anzi, mi ha colpito invece il rilancio di attacchi anche di chi in questi due anni ha condiviso tutte le scelte fondamentali che abbiamo compiuto. Non ci si ascolta più e si fanno le caricature delle posizioni. Ma il Pd - dice l'ormai ex segretario - non può rimanere fermo, impantanato per mesi a causa in una guerriglia quotidiana. Questo, sì, ucciderebbe il Pd". 

Il dado dunque è tratto. "Visto che il bersaglio sono io, per amore dell'Italia e del partito, non mi resta che fare l’ennesimo atto per sbloccare la situazione. Ora tutti dovranno assumersi le proprie responsabilità. Nelle prossime ore scriverò alla Presidente del partito per dimettermi formalmente. L’Assemblea Nazionale farà le scelte più opportune e utili. Io ho fatto la mia parte - conclude l'esponente dem -, spero che ora il Pd torni a parlare dei problemi del Paese e a impegnarsi per risolverli. A tutte e tutti, militanti, iscritti ed elettori un immenso abbraccio e grazie".

Perché Zingaretti si è dimesso (e cosa farà ora)

Ma qual è il motivo delle dimissioni di Zingaretti? Qualche giorno fa, in un articolo di retroscena il "Fatto Quotidiano" ipotizzava che Zingaretti potesse presentarsi dimissionario all'assemblea dei dem del 13 e 14 marzo. "L’amarezza è latente da mesi - spiegava il quotidiano diretto da Travaglio citando fonti vicine al diretto interessato -, ma è andata crescendo nelle ultime settimane". Per adesso l'esponente del Pd continuerà a fare il governatore del Lazio, ma secondo voci di corridoio è plausibile anche una sua candidatura a sindaco di Roma. Solo indiscrezioni, sia ben chiaro. Certo è che Zingaretti non sarà più segretario del Pd. Anche lui, come Walter Veltroni, è rimasto vittima della 'guerra tra correnti' interne al partito. 

"Sono rimasto colpito, un attimo perplesso da quanto sta accadendo", ha fatto sapere l'ex premier Enrico Letta intervenuto oggi alla presentazione online di un libro di Laura Pennacchi. Gli stessi dirigenti dem sono rimasti totalmente spiazzati dal gesto del segretario. Sia alla Camera che al Senato, scrive l'AdnKronos, i gruppi parlamentari Pd non sapevano nulla delle intenzioni di Zingaretti. "Stamattina ci sono anche state delle riunioni al Nazareno ma non c'era niente di simile nell'aria", si spiega in ambienti parlamentari dem. Un vero addio? O una mossa per stoppare lo 'stillicidio', come lo ha definito nel post su Fb in cui ha dato l'annuncio? "Se fosse così è l'arma fine del mondo, un terremoto dell'ottavo grado...". I telefoni dei dem intanto ribollono, tutti sono in cerca di una spiegazione. 

E c'è già chi prova a convincere Zingaretti a ripensarci. "Comprensibile e condivisibile lo sfogo di Zingaretti" dice Matteo Ricci, coordinatore dei sindaci Pd e presidente Ali (Autonomie Locali Italiane), "ma Nicola deve rimanere e continuare il suo mandato con la rinnovata spinta dell'Assemblea. Non si può delegittimare ogni volta il leader di turno, men che meno in questa fase di crisi sanitaria ed economica. Le beghe interne avrebbero dovuto essere relegate sullo sfondo, invece hanno prevalso sui temi e sulle scelte strategiche, sulle grandi sfide del futuro. Il Pd parli al paese discutendo profilo, indentità e missione nel nuovo governo Draghi".

Anche il il deputato PD Francesco Boccia spera in un ripensamento. "Nel momento più drammatico della storia recente del Paese e nel momento più difficile della storia del Partito democratico, Nicola Zingaretti - scrive Boccia su facebook - è stato un faro sia per il governo che per il PD. Credo che nessuno possa mettere in dubbio fatti oggettivi, oltre alla sua serietà e alla sua lealtà verso la comunità dem. E penso che l'Assemblea nazionale abbia una sola strada: chiedergli di restare segretario del PD che, grazie alla sua guida, è uscito da uno dei periodi più bui della sua storia". 

Orlando: "Unitariamente si chieda di ripensare alla sua decisione"

"Nicola Zingaretti è vittima di "attacchi ingiustificati e ingenerosi" e adesso bisogna chiedere "unitariamente" al leader Pd di "ripensare alla sua decisione". Lo ha detto il vice-segretario Pd Andrea Orlando. "Credo che la sua è una scelta implichi e richieda uno scatto e una risposta unitaria. E credo che unitariamente si debba chiedere a Zingaretti di ripensare alla sua decisione". "Il Pd in un momento così difficile ha bisogno di un riferimento affidabile, di un punto di riferimento per affrontare le sfide e le battaglie che abbiamo di fronte. Quindi credo che si debba rilanciare l'appello che viene datanti militanti, tanti segretari di circoli, tanti dirigenti, amministratori e credo che dobbiamo fare tutti il possibile perché questo possa avvenire".

Delrio: "Zingaretti rimanga alla guida del partito"

Zingaretti rimanga alla guida del Partito. Lo scrive su Twitter Graziano Delrio, capogruppo del Pd alla Camera. "In un momento così grave e difficile per il Paese il Pd ha bisogno che Nicola, che ha sempre ascoltato tutti, rimanga alla guida del partito. Il dibattito interno è fisiologico e non deve essere esasperato. Ritroviamo insieme la strada". .

Boccia: "Assemblea PD chieda a Zingaretti di restare"

L'Assemblea nazionale chieda a Zingaretti di restare segretario del Pd. Lo scrive su Facebook il deputato Pd, Francesco Boccia. "Nel momento più drammatico della storia recente del Paese e nel momento più difficile della storia del Partito democratico, Nicola Zingaretti è stato un faro sia per il governo che per il Pd. Credo che nessuno possa mettere in dubbio fatti oggettivi, oltre alla sua serietà e alla sua lealtà verso la comunità dem".

Occhetto: "Una notizia tragica per la sinistra"

"È una notizia tragica per la sinistra". Lo dice Achille Occhetto all'AdnKronos, commentando l'annuncio delle dimissioni dalla segreteria del Pd di Nicola Zingaretti. "Esprimo solidarietà a Zingaretti - aggiunge l'ultimo segretario del Pci - . Comprendo la tensione che si sente per il massacro interno al partito, collegato con l'esterno e con pezzi dell'informazione". Quello che sta succedendo "dipende dal fatto che non si è voluto fare i conti con nascita del Pd, che è nato da una fusione a freddo tra apparati". "Abbiamo assistito a una lotta di potere, signori della guerra che hanno preferito le esigenze personali, invece di mettere in campo idee, attraverso il dibattito" per riformare la sinistra. "Tutto questo, quanto sta avvenendo all'interno del Pd è grave per la sinistra, spero in scatto di orgoglio che faccia comprendere quale è la posta in gioco, il futuro del paese". Lo stillicidio non finisce. Mi vergogno che nel Pd, partito di cui sono segretario, da 20 giorni si parli solo di...

Conte: "Dispiaciuto per Zingaretti, leader solido e leale"

"Le dimissioni di Nicola Zingaretti non mi lasciano indifferente. Seguo con rispetto e non intendo commentare le dinamiche di vita interna del Partito Democratico. Ma rimango dispiaciuto per questa decisione, evidentemente sofferta". Lo scrive su Facebook l'ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte. "Non avevo avuto occasione, prima della formazione del governo precedente, di conoscerlo. Successivamente, ho avuto la possibilità di confrontarmi con lui molto spesso, in particolare dopo lo scoppio della pandemia. Ho così conosciuto e apprezzato - afferma - un leader solido e leale, che è riuscito a condividere, anche nei passaggi più critici, la visione del bene superiore della collettività".

Crimi: " Stop a guerre interne, anche nei 5 stelle"

"Condivido le parole di Nicola Zingaretti. In questo anno difficile ho avuto modo di conoscerlo e di confrontarmi con lui, a volte scontrandoci, con durezza ma sempre con lealtà e rispetto reciproco, e devo riconoscergli un forte spirito di collaborazione e abnegazione". Lo scrive su Facebook Vito Crimi, capo politico del M5s.

Rousseau si fa partito, parlamentari in rivolta ma “ostaggi”: ecco spiegato il caos dentro il M5s

"Credo che tutti, vale anche per il MoVimento 5 Stelle, dovremmo mettere da parte ambizioni personali, guerre interne, lotte di potere e posizionamenti, e pensare invece solo al Paese, alla crisi sanitaria ed economica e alle sfide che ci attendono per dare alle future generazioni un mondo migliore. Dobbiamo tutti guardare avanti, volare alto e pensare al futuro".

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