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Giovedì, 25 Aprile 2024

L'evasione fiscale si combatte così: "Abolite subito la banconota da 500 euro"

Negli Stati Uniti si è smesso da decenni di stampare qualsiasi banconota superiore ai 100 dollari. Il motivo è presto detto: grossi tagli favoriscono il riciclaggio, la corruzione e la fuga di capitali. L'analisi dell'Espresso

Per combattere una delle più gravi piaghe dell'Italia, l'evasione fiscale, basterebbero decisioni semplici e dall'impatto immediato, tanto per iniziare.

Ad esempio, abolire subito, senza ulteriori indugi, la banconota da 500 euro. Negli Stati Uniti si è smesso da decenni di stampare qualsiasi banconota superiore ai 100 dollari. Il motivo è presto detto: grossi tagli favoriscono il riciclaggio, la corruzione, la fuga di capitali. E sono usati anche dai narcotrafficanti.

Come spiega L'Espresso, "un milione di sterline in biglietti da 20 pesa 50 chili. Lo stesso importo in banconote da 500 euro solo 2 chili e 200 grammi. E' per questo che il taglio più grande della valuta europea (secondo al mondo per valore solo ai mille franchi svizzeri) veniva utilizzato in Gran Bretagna per il 90 per cento per transazioni illegali"

Tre anni fa l'agenzia inglese che combatte il crimine organizzato ha messo al bando i 500 euro. Gli Stati Uniti si erano svegliati prima, cessando la stampa di biglietti da più di 100 dollari già dai primi anni seguenti alla seconda guerra mondiale.

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Nel nostro paese, in base a un rapporto dell'Unità di informazione finanziaria di Palazzo Koch, circolano biglietti da cinquecento euro per un ammontare di 288 miliardi, pari al 19 per cento del prodotto interno lordo.

Scrive L'Espresso:

Un terno al lotto per riciclatori ed esportatori di valuta nazionali (e non solo, se è vero che sono stati adottati pure dai trafficanti di droga messicani del cartello di Sinaloa). Basta pensare che consentono di stipare sei milioni tondi in una normale valigetta ventiquattr'ore e ventimila euro in un pacchetto di sigarette svuotate dal tabacco (specialità dei trafficanti cinesi). Non a caso, secondo la Guardia di Finanza, l'80 per cento dei bigliettoni, normalmente introvabili (e per questo detti anche bin Laden), sono concentrati a ridosso del confine con la Svizzera, nel Triveneto e nella provincia di Forlì.

E' un giro di denaro gigantesco, che i numeri raffigurano solo in parte. Sulla Milano-Como-Lugano, grazie anche agli autovelox fiscali (che registrano la frequenza dei transiti frontalieri delle targhe automobilistiche), sono trovati in media dalla Finanza 45 mila euro al giorno.

Fonte: L'Espresso →
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