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Sabato, 20 Aprile 2024

"Buonanotte, qui tutto bene". L'ultimo messaggio dei piloti dell'aereo scomparso

Negli Stati Uniti, di cui diversi esperti partecipano alle indagini, il presidente della Commissione di sicurezza interna alla Camera dei rappresentanti, Michael McCaul, ha giudicato che le informazioni "portano alla cabina di pilotaggio, con il pilota e il copilota"

Ruota ormai intorno ai piloti l'indagine sul volo MH370 misteriosamente scomparso dai cieli più di una settimana fa, scrive Time.

La Malaysia che ha confermato che le ultime parole parole provenienti dalla cabina erano state pronunciate dopo la deliberata chiusura di un sistema di comunicazione.

Il ministro dei Trasporti malaisiano, Hishammuddin Hussein, aveva dichiarato ieri che le ultime parole ricevute dal controllo aereo - "Allora buonanotte!" - erano state pronunciate dopo il blocco volontario del sistema di comunicazione Acars. Le autorità non hanno rivelato l'identità di chi ha proferito questa frase, ma l'ipotesi è che sapeva che l'Acars era stato disattivato. Quattordici minuti dopo la chiusura del sistema, è stato disattivato il trasponder (che trasmette le informazioni sulla posizione dell'apparecchio). Quindi l'aereo è svanito dai radar civili.

I dati raccolti da questo punto hanno permesso di stabilire che l'aereo ha invertito la rotta tra la Malaisia e il Vietnam, di nuovo in maniera deliberata, e continuato a volare per circa sette ore. Radar militari mailasiani avevano individuato un segnale nella notte, successivamente identificato come proveniente dal volo MH370, un Boeing 777-200 della Malaysian Airlines decollato da Kuala Lumpur e diretto a Pechino, dove non è mai arrivato.

Negli Stati Uniti, di cui diversi esperti partecipano alle indagini, il presidente della Commissione di sicurezza interna alla Camera dei rappresentanti, Michael McCaul, ha giudicato che le informazioni "portano alla cabina di pilotaggio, con il pilota e il copilota". "Basandosi sulle informazioni ricevute dalla sicurezza interna, dal controterrorismo, dall'intelligence, è successo qualcosa a cui ha preso parte anche il pilota", ha aggiunto all'emittente televisiva Fox News. Ha inoltre ammesso l'ipotesi che l'aereo sia stato dirottato e nascosto.

Le autorità malaisiane hanno fatto trapelare che i "precedenti" di tutte le persone a bordo, 239, vengono passati al setaccio: piloti, equipaggio, passeggeri, persino tecnici di terra che avevano lavorato sull'aereo prima del suo decollo da Kuala Lumpur l'8 marzo, con destinazione Pechino. La polizia ha perquisito le abitazioni dei due piloti ed esaminato il simulatore di volo che il comandante di bordo, Zaharie Ahmad Shah, aveva a casa. Riguardo il copilota, Fariq Abdul Hamid, 27 anni, avrebbe invitato una giovane passeggera nella cabina di pilotaggio durante un volo dalla Thailandia a Kuala Lumpur nel 2011, ha raccontato la ragazza alla tv australiana. Una procedura formalmente vietata dagli attentati dell'11 settembre.

Non sono stati ritrovati rottami o resti dell'aereo, in quello che rappresenta ormai uno dei più grandi misteri dell'aereonautica moderna. Venticinque i Paesi che partecipano alle ricerche, via terra e via mare, con scambi di dati radar e via satellite.

Fonte: Time.com →
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