rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024

La "Casta" e gli affitti intoccabili dei palazzi del potere

In soli sei giorni il Senato ha approvato e poi cancellato, quasi di nascosto, una norma che avrebbe permesso al governo di rescindere i contratti di affitto troppo costosi. Dietro la "manovra" il Pd "filo costruttori"

Che il rapporto tra il costruttore Scarpellini e il Pd, romano e non solo, sia ben saldo è storia. Come è storia lo stretto legame tra il costruttore, con la sua società Milano 90, e la politica nazionale. Non a caso alla fine degli anni novanta la Camera, con una decisione assolutamente trasversale, "decise di stipulare - come ricostruisce Sergio Rizzo sul Corriere della Sera - senza gara una serie di contratti con la società Milano 90, che metteva a disposizione di Montecitorio quattro immobili e relativi servizi. A un prezzo, oltre 500 euro annui al metro quadrato, tale da ripagare abbondantemente i mutui bancari contratti dal privato per acquistare le mura".

In 18 anni quel contratto sarebbe costato alla Camera, ai contribuenti, 444 milioni di euro di affitto.

Ebbene, dopo anni finalmente sembrava che questo spreco potesse vedere la fine. Con un emendamento alla "manovrina" del deputato grillino Massimo Fraccaro si era stabilito che quei contratti potevano essere rescissi. Testuale:

Le amministrazioni dello Stato, le Regioni e gli enti locali, nonché gli organi costituzionali nell’ambito della propria autonomia, hanno facoltà di recedere, entro il 31 dicembre 2014, dai contratti di locazione di immobili in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. Il termine di preavviso per l’esercizio del diritto di recesso è stabilito in trenta giorni, anche in deroga a eventuali clausole difformi previste dal contratto

Neanche il tempo di "festeggiare" che, di nascosto, pochi giorni dopo la senatrice Pd Magda Zanoni ha inserito nella legge di conversione di un decreto sulle "misure finanziarie urgenti in favore di regioni ed enti locali" un provvidenziale emendamento che sopprime quella disposizione passata sempre al Senato il venerdì precedente. "Modifica - scrive il Corriere della Sera - prontamente approvata dalla maggioranza senza battere ciglio: con qualche voto in più, sembra, rispetto a quelli prevedibili". Testuale:

L’articolo 2-bis del decreto legge 15 ottobre 2013, n. 120, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 dicembre 2013, n. 137, è soppresso

In fondo, scrive Rizzo, "oltre a mettere in pericolo i contratti blindati e dorati dei palazzi Marini, quella perfida norma grillina consentirebbe a molte amministrazioni di liberarsi di onerosi contratti incautamente sottoscritti senza clausola di recesso: è appena il caso di ricordare che spendiamo circa 12 miliardi l’anno per gli affitti degli uffici pubblici. Chissà perché nessuno ci aveva pensato prima". 

Fonte: Corriere della Sera →
Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La "Casta" e gli affitti intoccabili dei palazzi del potere

Today è in caricamento