Corsa di 1300 km per portare una bimba a fare una visita oncologica: Mattarella nomina Cavaliere un tassista romano
Il riconoscimento a Alessandro Bellantoni, che durante il lockdown ha viaggiato gratuitamente per accompagnare una bambina calabrese insieme alla madre a fare una visita oncologica a Roma. L'intervista di RomaToday
Da Vibo Valentia a Roma, all’ospedale pediatrico Bambin Gesù, per accompagnare con il suo taxi una bambina di tre anni e la madre a fare una visita di controllo oncologico. C’è anche Alessandro Bellantoni tra i cinquantasette italiani insigniti del titolo di Cavaliere della Repubblica dal Capo dello Stato Sergio Mattarella, per essersi “particolarmente distinti nel servizio alla comunità durante l’emergenza coronavirus”.
La storia di questa corsa solidale dalla Calabria a Roma era stata già raccontata da RomaToday, che ora ha intervistato Bellantoni. “Mi sembra incredibile. Per me è stato un gesto del tutto spontaneo”, ha detto il tassista della cooperativa Radiotaxi. “Per me era una cosa piuttosto normale, un gesto che mi sono sentito in dovere di compiere per una famiglia che era in difficoltà”. Bellantoni ha scoperto di essere stato nominato Cavaliere al rientro dal turno: gli amici gli segnalavano la notizia. “Poi ho definitivamente appurato guardando il Tg1. È stato così che, con mio grande stupore, ho saputo che sono stato nominato cavaliere”.
Il riconoscimento ha colto di sorpresa Bellantoni. “Ovviamente mi fa davvero molto piacere. Però, non so come dire, mi sembra un riconoscimento enorme, forse è troppo”.
Bellantoni, padre di una ragazza disabile, ha approfittato dell’intervista per lanciare un appello alle istituzioni e chiedere “di stare più vicino alle famiglie che vivono la mia condizione”.
"Noi quotidianamente dobbiamo confrontarci con problemi d’ogni sorta, dalle barriere architettoniche all’inciviltà di chi occupa i posti destinati ai portatori di handicap. Ma penso anche alla burocrazia che, talvolta, non ci semplifica la vita. Se posso quindi mi sento di chiedere più attenzione alle famiglie che, al loro interno, hanno persone con disabilità"