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Giovedì, 25 Aprile 2024

"Pensavo che Covid-19 fosse una montatura, poi ho smesso di respirare e ho capito"

La storia di Alessandro, scettico pentito: "Non credevo ai media, ma quando mi sono ammalato è stato un incubo. Negare il virus è una follia"

Il Mattino pubblica oggi un'intervista ad Alessandro, 35 anni, che vive e lavora a Ostia: prima la madre, poi il padre e infine lui stesso hanno contratto il coronavirus e si sono ammalati di Covid-19. Lui però prima era un cosiddetto scettico, anche se non proprio un negazionista: "Credevo fosse un’esagerazione, una malattia sopravvalutata. Seguivo le notizie e pensavo che la diffusione del virus non si sarebbe mai trasformata in una pandemia così grave. Ma poi mi sono ammalato anch’io, ed è cambiato tutto". 

Alessandro racconta cosa gli è successo: "Mi sono ammalato e dopo qualche giorno mi sono spaventato davvero. Io sono giovane, forte, non ho problemi fisici, però ho avuto una febbre devastante. Per oltre due settimane tra 39 e 42 e mezzo, avevo l’ossigenazione attorno a 89-90. Di quel periodo non ricordo molto perché non ero lucido, stavo molto male, figurarsi cosa può succedere a una persona di settant’anni. Sono guarito e fortunatamente anche mia madre, che è paziente oncologica. Abbiamo trascorso più di due mesi d’inferno, la paura è stata molta. E ho capito davvero cos’è il Covid. Prima ero uno scettico.Mi sono ricreduto". E oggi ha un messaggio da mandare agli ospedali: "Chi rifiuta di riconoscere l’esistenza del virus va in giro senza mascherina. Bene, chi si ammala resti a casa sua e non vada a intasare gli ospedali". 

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Fonte: Il Mattino →
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