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Venerdì, 29 Marzo 2024

Alessandro Mattinzoli sopravvissuto a Covid-19: "Dalla terapia intensiva siamo usciti vivi in 4 su 44"

L'assessore lombardo racconta a Repubblica il lungo incubo: un percorso di grande sofferenza, "come quando il caposala mi disse che eravamo di fronte a un netto peggioramento. L'unica cosa che ho risposto è stata 'quindi non vedrò mai più i miei figli'"

Un'intervista forte, in cui non nasconde di sentirsi "un sopravvissuto". I postumi ci sono ancora, serviranno mesi secondo i medici per riprendersi davvero. "Ma sono fortunato" dice a Matteo Pucciarelli di Repubblica l’assessore regionale allo Sviluppo economico Alessandro Mattinzoli.

Delle 44 persone entrate in Terapia intensiva a Brescia nel periodo in cui era ricoverato, ne sono rimaste vive quattro: "Mascherina e distanziamento sono il minimo".

L'assessore Alessandro Mattinzoli è stato anche in coma

"Fino al 28 febbraio avevo fatto la mia vita esattamente come prima, eravamo proprio all’inizio dell’emergenza. Quel giorno ero in Camera di commercio a Brescia per un incontro, poi al pomeriggio sono tornato a casa e avevo la febbre. Sono uscito dicendo a mia moglie, “vado a fare il tampone e ci vediamo tra un’ora”".

"Lei e i miei tre figli non mi hanno più visto di persona per 58 giorni».

Un percorso di grande sofferenza, "come quando il caposala mi disse che eravamo di fronte a un netto peggioramento: “Andiamo in terapia intensiva”. L’unica cosa che ho risposto è stata “quindi non vedrò mai più i miei figli...”. Il mio pensiero l’ho focalizzato solo su quello. Sono stato due giorni in coma farmacologico".

Poi di quei giorni mi sono rimaste impresse le sirene delle ambulanze fuori che andavano e venivano, gli elicotteri lo stesso, pensavo ci fosse la guerra, che me lo stessero nascondendo

"La mia polmonite aveva uno score 16 su una scala da 1 a 18"

Dopo il coma, ha avuto emorragie pesanti, racconta sempre a Repubblica, "la mia polmonite aveva uno score 16 su una scala da 1 a 18. Sono tra i casi più fortunati. Ai miei parenti avevano chiesto 72 ore di silenzio perché non sapevano cosa dire, non ci sono stati subito dei miglioramenti. La mia situazione era questa: otto cateteri attaccati e 20 giorni di alimentazione artificiale senza bere. Quando ho potuto lavarmi i denti, quando ho riavuto la libertà di farlo, beh, è stato emozionante".

"Fino a un mese fa pensavo che non sarei più tornato come prima. Per uscire dalla macchina ci mettevo il triplo del tempo, avevo ancora forti dolori scheletrici. Poi ho ricominciato a star meglio, o comunque a vedere dei miglioramenti. I medici dicono che occorrono tra i sei mesi ed un anno per tornare quelli di prima". Forza.

Fonte: Repubblica Milano →
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