Alessandro Sallusti via dal Giornale: va a Libero e al Tempo o sarà candidato sindaco di Milano?
L'addio a via Negri potrebbe portarlo a lavorare per gli Angelucci. Ma alcune indiscrezioni lo indicano come il prossimo sfidante di Sala
Ieri Dagospia ha fatto scoppiare la bomba: dopo dodici anni di servizio indefesso Alessandro Sallusti lascia Il Giornale della famiglia Berlusconi. Una notizia della quale nemmeno i giornalisti del quotidiano fondato da Indro Montanelli parevano sapere qualcosa. Ma mentre il diretto interessato non ha lasciato trapelare nulla sulle ragioni del suo addio, alcune indiscrezioni lo vogliono in procinto di assumere la direzione "di Libero e del Tempo", ovvero dei due giornali della famiglia Angelucci.
Una soluzione quantomeno curiosa, visto che al Tempo da anni ormai staziona Franco Bechis e di recente è arrivato Francesco Storace, mentre a Libero da tempo funziona l'interregno Vittorio Feltri - Pietro Senaldi. E soprattutto, fino a poco tempo fa non correva buonissimo sangue proprio tra Feltri e Sallusti. Il Fatto Quotidiano di oggi però spiega che nel frattempo i due si sono riappacificati:
Negli ultimi mesi sono stati avvistati insieme e, giornalisticamente, si spalleggiavano. “Se venisse qui ne sarei molto lieto. La sua vicinanza non mi arrecherebbe fastidio, ma forse qualche conforto”, il commento.
C'è però un'altra opzione per il futuro di Sallusti, spiega il giornale di Travaglio. Ovvero quella di una candidatura a sindaco di Milano per il centrodestra.
Fonti raccontano che, se prima Sallusti si era sempre sottratto alle sirene della politica, ora la cosa invece gli garberebbe. E non poco. Nonostante venga da un ottimo periodo, con le 260 mila copie vendute dal libro-intervista a Luca Palamara, in Via Negri Sallusti qualche problema ce l’ha, dovuto soprattutto alla lontananza di Berlusconi, sempre più defilato per motivi di salute. I rapporti con Marina non sono idilliaci. Tempo fa si era ipotizzata addirittura la cessione a una cordata Feltri-Sallusti.
Tra i nomi per la successione, intanto, ci sono Paolo Liguori, Nicola Porro, Augusto Minzolini e Gian Marco Chiocci.