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Martedì, 23 Aprile 2024

Allarme lavoro: per la Bce aumenterà la disoccupazione

Nel suo ultimo bollettino mensile la Bce avverte che "la scarsa creazione di posti di lavoro e le deboli aspettative congiunturali emerse dalle indagini suggeriscono un ulteriore incremento della disoccupazione nel breve termine"

Le condizioni del mercato del lavoro nell'area dell'euro "si sono ulteriormente deteriorate negli ultimi trimestri", e per il prossimo futuro "non si segnala alcun miglioramento", avverte la Bce che si attende "un ulteriore incremento della disoccupazione" già salita al massimo storico dell'11,9 per cento.

E' allarmante l'analisi della Banca centrale sul mercato del lavoro nell'area dell'euro: le sue condizioni "sono ulteriormente deteriorate negli ultimi trimestri", e per il prossimo futuro "non si segnala alcun miglioramento", avverte l'istituzione. Ci si attende "un ulteriore incremento della disoccupazione" che è salita al massimo storico dell'11,9 per cento a gennaio, si tratta del livello massimo registrato dall'inizio della serie Eurostat.

Nel suo ultimo bollettino mensile la Bce avverte che "la scarsa creazione di posti di lavoro e le deboli aspettative congiunturali emerse dalle indagini suggeriscono un ulteriore incremento della disoccupazione nel breve termine". Inoltre "gli indicatori previsionali, come per esempio quelli basati sulle indagini campionarie, non segnalano alcun miglioramento nel prossimo futuro".

Nell'editoriale del bollettino inoltre, il direttorio della Bce ribadisce di ritenere che "allo stadio attuale è particolarmente importante far fronte alla disoccupazione giovanile e di lunga durata attualmente elevata. A questo scopo sono necessarie altre riforme dei mercati del lavoro e dei beni e servizi per creare nuove opportunità di occupazione, promuovendo un contesto economico dinamico, flessibile e concorrenziale".

Per quanto riguarda i dati strutturali del nostro paese, la Bce rivela che l'Italia dovrebbe esser riuscita a riportare il suo deficit di bilancio in linea con i parametri di Maastricht, e questo, se confermato, "dovrebbe comportare la chiusura della procedura per deficit eccessivo, avviata nel 2009".

Nella sua analisi periodica dei conti pubblici, inserita nel bollettino mensile, l'istituzione rileva che "in base alle previsioni economiche dell'inverno 2013 della Commissione europea, l'Italia dovrebbe correggere il proprio disavanzo eccessivo entro il termine del 2012" previsto dalla procedura per deficit eccessivo.

In generale la Bce rileva che "nell'area euro sono stati compiuti sforzi considerevoli per ridurre i disavanzi eccessivi nel rispetto delle scadenze previste, malgrado le ampie differenze fra paesi. L'Italia dovrebbe correggere il proprio disavanzo eccessivo entro il termine del 2012 previsto, mentre è probabile che Cipro e forse il Belgio non centrino i loro obiettivi per il 2012".

"Le proiezioni della Commissione europea indicano inoltre che alcuni paesi su cui sono previste scadenze nel 2013 e oltre non saranno in grado di correggere i disavanzi eccessivi nei tempi previsti senza intraprendere ulteriori iniziative di risanamento strutturale". Un riferimento apparentemente a paesi come Spagna e Francia.

"Per quanto riguarda l'Italia - prosegue la Bce - il primo marzo 2013 l'Istat ha pubblicato la stima preliminare del disavanzo delle amministrazioni pubbliche per il 2012, che si situerebbe al 3 per cento del PIL. Se confermato dall'Eurostat, questo dato dovrebbe comportare la chiusura della procedura per l`Italia, avviata nel 2009. Nel contempo, in base ai dati Istat il rapporto debito-Pil ha raggiunto il 127 per cento nel 2012".

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