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Venerdì, 29 Marzo 2024

Ecco i documenti segreti: gli Usa ci spiano dal tetto dell'ambasciata di Roma

L’Espresso ha fatto esaminare le strutture della sede diplomatica americana a un giornalista specializzato britannico

Gli americani ci spiano dal tetto dell'ambasciata di Roma, in via Veneto.

Come racconta L'Espresso, in un articolo di Gleen Greenwald e Stefania Maurizi, i documenti segreti di Edward Snowden rivelano come i servizi segreti a stelle e strisce hanno controllato le telefonate della leadership italiana dall'ambasciata di via Veneto a Roma. E smentiscono le rassicurazioni del governo Letta. Lo scandalo Datagate sembra senza fine.

Nella Capitale lavora a pieno regime una unità speciale che opera sotto copertura, protetta dall’immunità diplomatica.

E' un lavoro molto delicato quello degli 007 che stanno a Roma: spiano tutte le comunicazioni della leadership italiana.

Non sono voci di corridoio, ma i fatti che emergono dalla lettura dei documenti top secret di Edward Snowden, che “l’Espresso” pubblica in esclusiva per l’Italia in collaborazione con “Repubblica”.

Un file descrive l’esistenza e le attività dello “Special Collection Service” (SCS) a Roma e a Milano: si tratta dello stesso team che, secondo il settimanale tedesco “Spiegel”, ha spiato il telefonino del cancelliere tedesco Angela Merkel. «I siti in cui si trova lo Special Collection Service», recita il documento in possesso de “l’Espresso”, «forniscono molta intelligence in presa diretta sulle comunicazioni della leadership, una missione largamente facilitata dal fatto di essere presente nella capitale di una nazione».

Meno di un mese fa in un’informativa alla Camera, il premier Enrico Letta diceva sicuro: "In base all’analisi della nostra intelligence e dei contatti internazionali, non risultano compromissioni della sicurezza delle comunicazioni, né dei vertici di governo, né delle nostre ambasciate, né risulta che la privacy dei cittadini sia stata violata". Non era vero, come emerge da questi documenti top secret.

A Roma ci sono agenti sotto copertura, e a Milano l’unità Scs opererebbe in modo totalmente automatizzato, ovvero senza l’ausilio di agenti. Caso unico in Europa,  in Italia lo Special Collection Service è presente quindi in ben due siti.

Nella capitale tedesca le antenne dell’Scs sono state nascoste sui tetti delle ambasciate: da lì è infatti possibile captare le telefonate dei cellulari nella sede del governo e agganciare i ponti radio.

E a Roma? “L’Espresso” ha fatto esaminare le strutture della sede diplomatica americana a Duncan Campbell, il giornalista specializzato britannico che nel 1988 ha rivelato lo scandalo Echelon. Esaminando i tetti del palazzo di via Veneto, Campbell ha concluso: "La presenza del sistema di raccolta nascosto dello Special Collection Service, sul tetto dell’ambasciata di Roma, è chiara ed è una struttura tipica a quella di altre ambasciate in giro per il mondo"

Fonte: L'Espresso →
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