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Giovedì, 25 Aprile 2024

Andrea & Andrea, sposi ad Oslo: "Vogliamo essere famiglia anche in Italia"

Andrea Rossetti, 49enne impiegato e Andrea Brutti, 42enne dipendente di un’associazione per i diritti degli animali sono una coppia gay originaria di Roma che di recente si è trasferta nelle Marche

Tre anni fa sono andati a Oslo per sposarsi, e sapevano che in Italia quel pezzo di carta non avrebbe avuto valore. Ma dal giorno in cui si sono giurati amore eterno, lo hanno sempre custodito nella speranza che prima o poi la loro unione, il loro matrimonio, potesse trovare un riconoscimento anche in Italia. Andrea Rossetti, 49enne impiegato e Andrea Brutti, 42enne dipendente di un’associazione per i diritti degli animali sono una coppia gay originaria di Roma che di recente si è trasferta nelle Marche. Vivono ad Ancona e dopo il voto favorevole del consiglio comunale per una anagrafe pubblica dei matrimoni contratti all’estero tra coppie dello stesso sesso, attendono con ansia di poter registrare le loro nozze nel capoluogo dorico.

"Io vorrei che Ancona riconoscesse la nostra unione - ha spiegato Andrea Brutti ad AnconaToday - Innanzitutto per una questione meramente economica perché lavoriamo regolarmente, paghiamo le nostre tasse e vogliamo riconosciuti gli stessi diritti delle altre coppie. E poi anche per una questione culturale perché credo sia un passo politico molto importante. Io vorrei registrare il nostro matrimonio se non altro per dare un segnale". Andrea B. parla mentre guarda con tenerezza il suo compagno. Sa che lui ha un’idea diversa, più radicale: "Io non sono favorevole alle unioni civili perché non vedo la necessità di creare un ulteriore istituto giuridico quando ce ne è già uno che va benissimo, cioè il matrimonio" ribadisce netto Andrea R. E proprio alcuni politici anconetani hanno votato “no” alla mozione di Sel ritenendo giusta una legge sulle unioni civili, “ma non chiamatelo matrimonio”. 

"Quando sento queste cose mi sento discriminato - dice Andrea B. - Ma penso che questo dell’anagrafe comunale sia un passetto in avanti, culturalmente e politicamente. Io intanto faccio valere i miei diritti con quello e poi si potrà fare un altro passo in avanti". Resta scettico il marito, mentre ribadisce che qui si discute ancora del registro comunale quando ci sono paesi in cui ci si può sposare da anni. Ma gli occhi non mentono, Andrea R. sa che di fronte al desiderio del suo compagno, non riuscirà a tirarsi indietro. Andre B. lo guarda e gli dice: «Tanto alla fine ti convincerò ad andare in Comune come ti ho convinto a sposarmi». Il loro sorriso è chiarificatore. 

Insomma i due sono pronti a registrare le loro nozze ad Ancona non appena sarà pronto il registro. Nel frattempo? Si vivono le difficoltà di tutti quelli che si amano e stanno insieme ma che, per lo Stato, sono perfetti estranei. "Siamo assolutamente insicuri - ribadisce Andrea B. - E siamo fortunati perché abbiamo due famiglie che ci sostengono. Ma se ad uno dei due dovesse succedere qualcosa, l’altro non potrebbe assisterlo in ospedale, nessuna pensione di reversibilità, nessun subentro all’affitto di casa". 

"La casa è a nome mio e se mi succede quacosa Andrea resta in mezzo ad una strada?" dice con amarezza Andrea R. Intanto si godono la loro nuova città, Ancona, che ai due è risultata molto pacifica mentre loro non hanno mai nascosto la loro omosessualità. "Abbiamo avuto un’accoglienza serena, Ancona è una città tranquilla che non ci ha dato alcun problema".

Fonte: AnconaToday →
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