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Venerdì, 19 Aprile 2024

I colleghi di Andy Rocchelli: "Lavorare con lui era un batticuore"

Dopo la notizia della tragica morte di Andy Rocchelli, i colleghi del collettivo fotografico Cesura scrivono una lettera in cui ricordano il suo impegno costante e la passione per la sua professione

Si chiamava Andrea 'Andy' Rocchelli, era fotoreporter, aveva trentanni. E' arrivata la conferma della sua morte: è rimasto vittima di alcuni colpi di mortaio sabato pomeriggio a Slaviansk, la roccaforte dei ribelli filorussi nella regione di Donetsk, insieme al suo interprete russo.

Arrivano le parole dei suoi colleghi, quelli del collettivo fotografico che aveva fondato nel 2008, Cesura. Il ricordo di un uomo appassionato, determinato, instancabile:
 

Si è occupato di fotogiornalismo per otto anni, sempre animato da grande passione e determinazione nello svolgere il suo mestiere, dimostrando grande tatto e intuito giornalistico. A portarcelo via è stata la guerra che, a dispetto di un altalenante interesse mediatico, aveva deciso di seguire con coraggio e spirito di sacrificio



In realtà i suoi colleghi oltre a ricordare la passione che Andy aveva per il suo lavoro, sottolineano l'impegno instancabile nonostante responsabilità e difficoltà

 

Andy era la colonna portante del nostro gruppo. Quando si è freelance, con una vita che si arricchisce di responsabilità, e di fronte alle difficoltà sempre crescenti nel fare fotografia a un certo livello, scoraggiarsi è sempre un’opzione a portata di mano. Andy ne era immune. Il nostro è sempre di più un lavoro proibito e proibitivo, soprattutto nell’epoca del “siamo tutti fotografi”

Infine un saluto pieno di dolore


Andy lascia la sua compagna e suo figlio. Siamo inconsolabili nel piangere una perdita incolmabile per noi di Cesura e per il panorama giornalistico. Insostituibile pietra accendi fuoco. Una grande virtù: crear di molto da quel poco.

Fonte: Huffington Post Italia →
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