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Giovedì, 25 Aprile 2024
Polemiche feroci

Vaccino, Crisanti dice no all'obbligo

"Il vaccino a gennaio? Io non lo farei": le parole del microbiologo avevano scatenato un putiferio. Lui scrive oggi una lettera aperta: "Continuare su questa strada è il modo migliore per alimentari sospetti". Guido Silvestri: "Saranno sicuri ed efficaci"

Ha la sensazione di essere finito nel tritacarne mediatico Andrea Crisanti. Tutta colpa di quella frase: "Il vaccino a gennaio? Io non lo farei". Tanto è bastato...

"La mia dichiarazione ha toccato un nervo scoperto. Senza strumenti per controllare l'epidemia a meno di affidarsi a severe misure restrittive e senza una linea di difesa contro una seconda e possibile terza ondata, le opzioni a disposizione sono drammaticamente ridotte. A questo punto tutte le speranze sono riposte nel vaccino come la pioggia per un popolo assetato nel deserto - dice al Corriere della Sera il direttore di microbiologia e virologia all'Università di Padova - Questo non giustifica la demonizzazione di chi possa avere dubbi, di chi chiede spiegazioni e di chi chiede trasparenza".

Crisanti: "Sul vaccino Covid chiedo trasparenza"

Crisanti poi avverte: "Continuare su questa strada è il modo migliore per alimentari sospetti e fornire argomenti a chi si oppone all'uso dei vaccini". Il suo giudizio espresso sui vaccini in arrivo, chiarisce ora al quotidiano milanese, era "un concetto di buon senso che non esprimeva alcun giudizio negativo sulla bontà del vaccino né tantomeno metteva in discussione la validità della vaccinazione", una dichiarazione "ispirata dalla modalità con cui le aziende produttrici hanno comunicato i risultati raggiunti senza accompagnarli ad una adeguata informazione almeno per quanto riguarda la Fase 3".

Insomma, il microbiologo chiede "trasparenza" alle aziende produttrici, che "in questi giorni invece di condividere i dati con la comunità scientifica hanno fatto proclami non sostanziati da evidenze".

A proposito delle sue dichiarazioni, prosegue l'esperto, "si è scatenato un inferno senza precedenti: illustri colleghi in coro hanno fatto a gara per censurare le mie parole definite irresponsabili. Secondo alcuni avrei addirittura messo in pericolo la sicurezza nazionale! I custodi della ortodossia scientifica non ammettono esitazioni o tentennamenti, reclamano un atto di fede a coloro che non hanno accesso a informazioni privilegiate. 'Il vaccino funzionerà', tuonano indignati. Io sono il primo ad augurarmelo, mi permetto tuttavia di obiettare che il vaccino non è un oggetto sacro. Lasciamo la fede alla religione e il dubbio ed il confronto alla scienza che ne sono lo stimolo e la garanzia".

Vaccino Covid: Crisanti dice no all'obbligo 

Sul vaccino anti Covid-19 "non dubito che tutto verrà fatto con buona fede e rigore, ma il difetto sta nella procedura affrettata. Ad esempio il remdesivir di Gilead è stato approvato, ma è un farmaco che ha importanti effetti collaterali e oggi si scopre che non va bene e ora la procedura di approvazione è in revisione. Ci sono procedure accelerate che hanno intrinsecamente dei rischi" ha detto Crisanti intervistato a 'Buongiorno' su Sky Tg24. "Solo in questo, che è un Paese provinciale, se uno dice una frase con cui chiede soltanto trasparenza, si scatena un putiferio. Quella che ho detto io è una cosa ovvia", ha rivendicato Crisanti. "Sulla base delle conoscenze che abbiamo oggi", ha ribadito, il vaccino "non me lo faccio". Se i dati sul vaccino contro Covid-19 "fossero resi pubblici e la comunità scientifica ne validasse la bontà, me lo farei. Non ho alcun dubbio su questo. Questi dibattiti si possono fare tranquillamente in Inghilterra e negli Stati Uniti ma qui c'è subito una contrapposizione fra chi è a favore del vaccino e chi è contrario. Io sono a favore del vaccino. Ma chiedo la massima trasparenza e non credo che il vaccino sia un oggetto sacro".

"L'obbligatorietà del vaccino credo non si debba prevedere - conclude l'esperto - Più persone faranno il vaccino più si avranno dati a disposizione, più saremo sicuri che non ha effetti collaterali importanti. Non esiste da nessuna parte che un vaccino che passa per un processo accelerato diventi obbligatorio. Ci si assumerebbe delle responsabilità gigantesche".

"I vaccini anti-Covid saranno sicuri"

 "Un vaccino è sicuro quando gli studi clinici dimostrano che non causa effetti collaterali gravi. Ed è così per i primi vaccini anti Covid in dirittura di arrivo. Sono sicuri, non hanno effetti collaterali gravi" dice in un'intervista al Corriere della Sera Guido Silvestri, immunologo direttore del dipartimento di patologia clinica e del laboratorio di medicina alla Emory University di Atlanta.

"Adesso raccogliamo il frutto di uno sforzo collettivo da parte della comunità scientifica senza precedenti nella storia umana", prosegue Silvestri, che sulle accuse di tempistiche e test troppo accelerati per arrivare al risultato (anche economico) finale dice: "Siamo andati più veloci possibile, ma non più veloci di quanto fosse lecito andare. I trial clinici hanno rispettato i tempi giusti e le agenzie dei farmaci, come l'americana Fda e l'europea Ema, stanno facendo le loro valutazioni, secondo le regole".

Che avversario è il Sars- CoV-2? "È un virus relativamente semplice rispetto ad altri patogeni e la sua struttura a Rna lo rende teoricamente molto adatto per un vaccino basato sull’Rna. Altri virus, come l’Hiv, responsabile dell’Aids, sono per svariati motivi molto più difficili da neutralizzare"

Fonte: Corriere della Sera →
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