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Sabato, 20 Aprile 2024

Antisemitismo in Polonia: "No ad amici e partner ebrei"

I risultati di un sondaggio condotto a 70 anni dalla rivolta del ghetto di Varsavia

Il 40,1% dei giovani che abitano a Varsavia non vorrebbe avere compagni di classe ebrei, rileva un sondaggio alla vigilia del settantesimo anniversario dell'insurrezione del ghetto. Un risultato che allarma le autorità, che si ripromettono di fare qualcosa di concreto per 'correggere' la percezione deviata da secoli di diffidenza, che oggi riemerge sotto forma di discriminazione culturale. E accade proprio nella città dove nel 1943 la battaglia per la sopravvivenza della comunità ebraica si saldò a quella per la libertà del Paese con la rivolta del ghetto, soffocata con un enorme massacro e una raffica di deportazioni.

Secondo il sondaggio realizzato dall'istituto Homo Homini presso 20 scuole superiori di Varsavia, il 60% non vorrebbe un partner ebreo e il 44,1% non ama l'idea di un vicino di casa ebreo.

I risultati di questi sondaggi ci aiuteranno a preparare sondaggi sociali ed educativi - dice Joanna Korzeniewska, esponente della comunità ebraica della capitale polacca, al quotidiano Gazeta Wyborcza, che ha pubblicato i risultati dell'indagine.

"Purtroppo, siamo di fronte a percentuali molto alte. A confronto con gli studi nazionali di questo tipo, Varsavia si presenta molto male", è il commento di Michal Bilewicz, ricercatore presso il centro di studi sulla discriminazione dell'Università di Varsavia.

Secondo il 54,6% dei giovani consultati, l'aiuto dei polacchi agli ebrei durante l'Olocausto fu "sufficiente". Solo il 4,9% è di opinione contraria, mentre l'11,2% pensa che sia stata "eccessivo".

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