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Martedì, 19 Marzo 2024
Autismo

Il toccante appello di una madre: "Cerco amici per mio figlio autistico"

"Che l'autismo genera solitudine ve l'ho detto e ridetto - spiega Luisa Sordillo - Che gli autistici troppo spesso non hanno amici e che i genitori altrettanto spesso finiscono per perdere i propri anche. Quello di cui forse non avevo ancora scritto è l'immensità della sofferenza che a questa solitudine si accompagna"

E' un appello toccante, una richiesta di aiuto semplice e allo stesso tempo diffficilissima, quello rilanciato oggi anche da FoggiaToday: "Questo è un post difficile da scrivere, forse quello più difficile in assoluto. Perchè nasce da un dolore e dall'urgenza di mettergli fine". Comincia così il post pubblicato il 12 settembre da Luisa Sordillo, avvocato di San Severo e madre di tre figli di cui Simone, 20enne autistico. Luisa è autrice di Voce di Sale, un viaggio nel mondo dell'autismo, libro edito da Iacobelli Editore nel 2019

"Che l'autismo genera solitudine ve l'ho detto e ridetto - spiega Sordillo - Che gli autistici troppo spesso non hanno amici e che i genitori altrettanto spesso finiscono per perdere i propri anche. Quello di cui forse non avevo ancora scritto è l'immensità della sofferenza che a questa solitudine si accompagna. Vedere un ragazzo di vent'anni passeggiare in lungo e in largo in casa perchè non ha nulla da fare, poco che gli interessi, un cellulare silenzioso e un suono di citofono inesistente squarcia l'anima", continua.

Assistere al passare dei giorni senza che nulla cambi, senza che agli occhi di qualcuno diventi visibile, senza che si aprano brecce in quell'alto muro dell'indifferenza generale frastorna e annichilisce.

Escogitare ogni giorno attività e passatempi per permettere di far apparire meno inconsistente la scansione dei minuti è avvilente per chi pensa e per chi subisce una sequenza di giornate organizzate, senza poter liberamente scegliere alternative.

"Vent'anni e dintorni dovrebbero essere gli anni da ricordare, quelli migliori, da imprimere in memoria e raccontare da adulti - continua la donna - Mio figlio non avrà nulla da raccontare e forse nessuno che gli farà domande. Ma devo provarci, ancora e sempre, non posso restare a braccia conserte e confidare nella benevolenza del destino, che fino ad ora ha lesinato abbastanza. Ho bisogno di voi, per lo meno di chi è geograficamente vicino. Cerco "amici" che abbiano voglia di imparare a conoscerci, a condividere momenti, a trascorrere giornate scoprendo il desiderio e la profondità dei nostri sorrisi".

"Cerco ragazzi che abbiano voglia di aprire varchi in questa parete di solitudine, che abbiano il piacere di scoprire quanto affetto, quanta simpatia e quanta sensibilità si nascondano dietro questa parola apparentemente così buia e misteriosa: "autismo". Cerco ragazzi coraggiosi -continua Sordillo - ma non perchè si debbano superare difficoltà o pericoli, ma perchè si deve andare oltre il conformismo, la regola, la "normalità". Perchè si deve osare nel guardare oltre, nell'attraversare l'autismo, nell'oltrepassare la differenza, per ritrovare l'uguaglianza delle emozioni, dei sentimenti, delle paure, del desiderio di stare insieme".

"Cerco "chiunque" abbia da proporre attività manuali, recitative, canore o di intrattenimento per smorzare il piattume del quotidiano - spiega la donna -. Senza compassione, senza tenerezza. Semplicemente chiedendosi cosa sarebbe ognuno di noi senza qualcuno con cui condividere i propri momenti. Perchè tutti hanno bisogno di amici, anche gli autistici" conclude la madre di Simone.

Fonte: FoggiaToday →
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