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Sabato, 20 Aprile 2024
Germania

Il delfino di Angela Merkel ride durante la visita nei luoghi dell'alluvione in Germania

Alla luce degli oltre 140 morti un atteggiamento decisamente "inappropriato" quello di Armin Laschet, candidato a succedere alla cancelliera alla guida della Germania

È polemica in Germania nei confronti del governatore del Land Nord Reno-Vestafalia e candidato alla cancelleria tedesca, Armin Laschet, ripreso mentre ride a Erftstadt, una delle città colpite dalle alluvioni che negli ultimi giorni hanno devastato la Germania, provocando oltre 130 vittime.

Laschet si trovava in visita nella città insieme ad altre autorità federali, fra cui il presidente Frank-Walter Steinmeier e la cancelliera Angela Merkel. Proprio mentre il capo dello Stato stava parlando, visibilmente rattristato, al termine dell'incontro con alcune squadre di soccorso, alle sue spalle si vede Laschet - probabilmente inconsapevole di essere ripreso dalle telecamere - mentre ride discutendo con alcuni esponenti politici del luogo.

Il video, divenuto rapidamente virale sui social media, rischia di minare la campagna elettorale del candidato dell'Unione, l'alleanza fra Unione cristiano-democratica (Cdu) e Unione cristiano-sociale (Csu), in vista del voto del 26 settembre. Intanto l'estenuante corsa col tempo per salvare i dispersi non è ancora finita: mentre l'acqua alta poco a poco cala col passare delle ore si scoprono nuovi morti. Il bilancio del disastro in Germania è drammatico, innanzitutto in termini di vite umane: almeno 141 vittime e un migliaio di feriti. Anche in Belgio ci sono 27 decessi e 103 persone di cui non si hanno notizie dopo la catastrofe provocata dalla pioggia.

Ma chi è Armin Laschet? Come ricostruisce il Manifesto nel numero oggi in edicola il delfino politico di Angela Merkel è stato il nemico numero uno della svolta ambientalista che minaccia soprattutto il business della potentissima lobby del carbone della Ruhr, il cuore industriale dello Stato che guida dal giugno 2017. Contrario alle richieste dei Verdi e del movimento Fridays For Future, qualche mese fa aveva bocciato il programma della Commissione Ue che fissa al 2035 la data per eliminare i motori termici: "Gli automobilisti sono la vacca da mungere della Germania" diceva. Ma per lui la visibilità politica potrebbe finire oggi. 

Fonte: ilmanifesto →
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