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Venerdì, 29 Marzo 2024

Baby sitter killer: terrore a New York

L'efferato omicidio di due bambini a New York diventa un dramma psicologico per le mamme d'America

La storia ha fatto il giro del mondo: una babysitter di New York avrebbe ucciso due ragazzini affidati alle sue cure, di 6 e 2 anni. La madre tornando a casa con un'altra figlia li ha trovati ammazzati a coltellate nella vasca da bagno: a fianco con una ferita alla gola la signora che li seguiva, Yoselyn Ortega. Un fattaccio di cronaca che mette angoscia ai professionisti delle grandi città americane e di rimbalzo a tutte le famiglie con mamme lavoratrici - anche in Italia.

La baby sitter 50enne non è stata incriminata ed è in coma farmacologico; secondo la polizia però sarebbe lei la responsabile, e diversi giornali - il New York Times primo fra tutti - raccontano di difficoltà psicologiche e finanziarie recenti della signora Ortega. Ma è il quadro a fare impressione e a trasformare la cronaca nera in apologo sociale: un lussuoso appartamento dell'Upper West Side di New York; due genitori benestanti, il padre, Kevin Krim, manager della CNBC, la madre, Marina, psicologa; tre bimbi ben curati, la maggiore tornata da una lezione di danza, la seconda (tre anni, sopravvissuta) che era appena stata con la madre a una lezione di nuoto. Mentre la "nanny" di origini domenicane veniva da un quartiere presso Harlem.

Mary Poppins non c'è più, ma le famiglie borghesi benestanti hanno bisogno disperato della baby sitter, soprattutto se la mamma lavora. Così fioriscono sitcom e film: si veda l'importanza della 'nanny' in "Ma come fa a far tutto", film americano bruttino con Sarah Jessica Parker tratto da un romanzo inglese; ma anche l'improbabile 'nanny' newyorchese Scarlett Johannsson in "The Nanny's Diaries".

La baby sitter è "il filo che ci tiene in piedi": così scrive, sotto shock, Lovi Leibovic dell'Huffington Post edizione Usa.
Leibovic ricorda come la giovane 'nanny' assunta per badare ai suoi due figlioletti le abbia telefonato un giorno dicendole "i bambini con me non sono al sicuro"; lei e il marito si sono precipitati a casa e l'hanno trovata in pieno episodio psicotico.
"Mi sveglio ancora la notte; abbiamo avuto molta fortuna".

Un tabloid come il New York Post oggi si lancia in sanguinolente descrizioni dell'appartamento dei Krim e delle urla della madre.
Ma come sottolinea oggi il San Francisco Chronicle, "ci sono decine di migliaia di baby sitter che lavorano a New York City" - moltissime, ovviamente, di origine straniera - "e sono estremamente rari i casi di violenza contro i bambini da parte loro. E' molto più frequente che siano i genitori ad essere accusati di aver ucciso i figli".

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