rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024

"Quindici banche italiane a rischio"

Sono "una quindicina", secondo una fonte Bankitalia riportata da Libero, gli istituti di credito italiani a rischio "crac". Ecco le banche pronte, dal 1 gennaio 2016, ad applicare il tanto temuto "bail in"

ROMA - Sono una quindicina, secondo una fonte Bankitalia riportata da Libero, gli istituti di credito italiani a rischio crac e nei quali, dal 1 gennaio 2016, si applicherebbe quindi il meccanismo del "bail in".

COS'E' IL BAIL IN - Secondo quanto previsto dal "bail in", i correntisti con un deposito superiore a centomila euro sarebbero chiamati a concorrere ad assicurare i diritti dei clienti per la parte "eccedente", appunto, i 100mila euro. Il Bail-in – il salvataggio del sistema dall’interno, ovvero con le risorse interne al sistema stesso – si contrappone al Bail-out, ovvero il salvataggio dall’esterno tramite le casse pubbliche.

LE BANCHE A RISCHIO - Secondo quanto riportato da Libero, la lista comprende i seguenti istituti di credito:

Istituto per il credito sportivo, la Cassa di risparmio di Ferrara, la Banca delle Marche, la BCC Irpinia, la Cassa di risparmio di Loreto, la banca Popolare dell'Etna, la Banca padovana di credito cooperativo, la Cru di Folgaria, il Credito Trevigiano, la Banca popolare delle Province calabre, la Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti, la BCC di Cascina, la BCC Banca Brutia, la BCC Terrra di Otranto, la Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio.

LA NOTA DI FEDERCASSE - Per Federcasse, associazione nazionale delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali, la notizia pubblicata da Libero e però "priva di fondamento" in quanto "non esiste alcun nesso causale diretto tra il provvedimento di amministrazione straordinaria ed il fallimento della banca stessa".

LA SPIEGAZIONE - "I provvedimenti di amministrazione straordinaria, su indicazione della Banca d’Italia, hanno come obiettivo il ripristino delle condizioni di normale operatività (cd. “ritorno in bonis”) una volta risolte situazioni di criticità che, nell’ultimo periodo, sono state quasi esclusivamente causate dal perdurare della più grave crisi economico finanziaria dal dopoguerra ad oggi". Nello specifico delle Banche di Credito Cooperativo (banche costituite da soci, banche di comunitàche non hanno l’obiettivo della massimizzazione del profitto), "tutti i provvedimenti di amministrazione straordinaria si sono risolti garantendo la continuità delle attività bancarie e salvaguardando i livelli occupazionali, il principio costituzionale della tutela del risparmio e, non ultimo, il valore della cooperazione di credito italiana".

Fonte: liberoquotidiano.it →
Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Quindici banche italiane a rischio"

Today è in caricamento