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Venerdì, 29 Marzo 2024

Barikamà, la cooperativa romana dei "braccianti resistenti" di Rosarno

Tra le campagne romane di Marignano lavora la cooperativa agricola sociale Barikamà, composta da richiedenti asilo ex braccianti sfruttati nelle campagne calabresi di Rosarno. Il reportage di RomaToday

Dalle campagne di Rosarno al Ministro Martina, il riscatto dei giovani africani di "Barikamà"

Coltivazione di verdura stagionale e produzione di yogurt. Tutto rigorosamente biologico, consegnato in bici e venduto nei mercati a chilometro zero della Capitale, oppure attraverso i Gas (Gruppi di acquisto solidale) in tutto il Lazio.

Se in mancanza di un lavoro, e quindi di un sostentamento per la propria vita, diventa importante farsi venire “l'idea giusta”, i fondatori della cooperativa agricola sociale Barikamà l'hanno trovata. Ma non solo. A rendere la loro impresa ancora più forte e singolare, è proprio la loro storia di riscatto: come richiedenti asilo prima, da ex braccianti sfruttati nelle campagne calabresi di Rosarno poi.

Ma il "segreto" di questi cinque ragazzi africani, e il loro socio romano, sta proprio nel nome della coop messa in piedi nel 2011: “Barikamà”, che in lingua bambarà significa "resistente". Ovvero "resistere" alle difficoltà, allo sfruttamento, all'esigenza di una vita migliore. Quella forza che li ha portati a vincere il bando di confagricoltura lo scorso Natale, ottenendo 50mila euro da reinvestire in attrezzi agricoli per incrementare la produzione, per poi essere ricevuti dal ministro all'Agricoltura Maurizio Martina.

Come lavorano i braccianti di Barikamà: il video

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Ma a distanza di quasi sette anni dalle rivolte dei braccianti di Rosarno, quelle che fecero emergere per la prima volta le condizioni di "schiavitù" dei giovani profughi nelle campagne del sud Italia, per Suleman Diaria, 32 anni del Mali, tra i fondatori della coop, il ricordo è ancora molto forte: "Lavoravamo 12 ore nei campi per poi ricevere solo 20 euro che spendevamo per sopravvivere – racconta -, abitavamo dentro le fabbriche abbandonate, o baracche di fortuna. Non potevamo uscire al sera perché avevamo paura di essere aggrediti, quello che poi accadde a due nei nostri compagni e per i quali siamo scesi in piazza".

Oltre a Sulman, fanno parte di Barikamà anche Sheik Diop 30enne senegalese, il 38enne Ismail Mauwa del Benin, Aboubakar Sidibè e Sidiki Konè, di 34 e 22 anni entrambi del Mali. A loro si è poi aggiunto anche Marco Ventura, 25enne romano.

Fonte: RomaToday →
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