rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024

Gorino, il giorno dopo le barricate anti-migranti: "Non siamo razzisti"

Alberto Mattioli, inviato della Stampa, è andato a Gorino, "400 abitanti, tutti vongolari e pescatori, frazione della detestatissima Goro". Angoli d'Italia di cui non parla mai nessuno, dove "i cellulari non prendono, Internet nemmeno, la scuola ha chiuso, il centro commerciale più vicino è a 50 chilometri, l’ospedale pure"

Gorino, sul delta del Po, non era mai finito sulle prime pagine dei giornali nazionali. Lo ha fatto ieri, per le "barricate" con cui i residenti hanno impedito che venissero accolte nell'ostello del paese dodici donne richiedenti asilo di cui una incinta

Secondo la locale diocesi è stata una notte "che ripugna alla coscienza cristiana", il sindaco di Ferrara si vergogna "di questa brutta pagina". Il leghista Alan Fabbri sproloquia di "nuovi eroi della Resistenza contro la dittatura dell’accoglienza".

Dopo le proteste e lo scandalo mediatico il prefetto Michele Tortora annuncia che "l’ipotesi di ospitare dei profughi a Gorino non è più in agenda".

Alberto Mattioli, inviato della Stampa, è andato a Gorino, "400 abitanti, tutti vongolari e pescatori, frazione della detestatissima Goro".

Angoli d'Italia di cui non parla mai nessuno, dove "i cellulari non prendono, Internet nemmeno, la scuola ha chiuso, il centro commerciale più vicino è a 50 chilometri, l’ospedale pure, la pesca delle vongole è in crisi".

"Non dite che siamo razzisti, non è vero" dicono gli abitanti di Gorino ai giornalisti. 

Tutti ricordano che quando c’era la guerra dall’altra parte dell’Adriatico il paese è stato il primo in Italia ad accogliere i profughi bosniaci. Nel dialetto locale, una donna sbotta e poi traduce: «Mandano qui una ragazza incinta. Ma lo sanno che la maternità più vicina è a un’ora di macchina?». 

Fonte: La Stampa →
Si parla di
Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Gorino, il giorno dopo le barricate anti-migranti: "Non siamo razzisti"

Today è in caricamento