Il web contro “le barzellette Gay” del settimanale "Visto"
Un inserto del giornale fa scattare la polemica. Intanto il direttore si dissocia: "Non riguarda la redazione". Mentre l'editore parla di "polemica artefatta"
Una polemica che sul web è diventata gigantesca: il libretto che il settimanale Visto ha venduto come inserto non è piaciuto. Il motivo? Si intitola "Le migliori barzellette gay".
In realtà si tratta di un libretto pubblicato nel 2012 da "Edizioni e Comunicazione" nella collana "Come fare ridere" e on-line costa 4,99 euro. Oltre a quelle sui gay ci sono altri piccoli fascicoli dedicati alle barzellette sul sesso, sui carabinieri, su preti e suore, su Totti e Berlusconi e persino sugli ebrei.
Ma il poleverone in rete è scattato nel momento in cui il volumetto sui gay è diventato inserto di uno dei settimanali più venduti in edicola. Twitter l'arena della polemica, dove non sono mancate le critiche all'editore e al direttore di Visto. Roberto Alessi, direttore del rotocalco, ha preso subito le distanze: "E’ uno schifo, non riguarda la redazione". Federico Silvestri, amministratore delegato e direttore generale del gruppo editoriale del settimanale (Prs), rispedisce invece la polemica al mittente:
Difendo e rivendico la scelta di allegare a Visto opere di barzellette su varie tematiche, tra le quali anche i gay, che non sono più un argomento tabù. A discriminare, piuttosto, è chi pensa il contrario. Sto seguendo con enorme sorpresa il montare di questa polemica, assolutamente artefatta e fuori luogo. Abbiamo deciso di abbinare alla rivista dieci titoli di barzellette sulle tematiche “classiche”, da Pierino ai carabinieri allo sport. Mi chiedo dunque perché ci si indigni per i gay e non per i carabinieri o le mogli tradite. Respingo con forza la polemica, anzi la rivolgo a chi la monta: sono loro che discriminano
Intanto su Change.org sono state lanciate due petizioni, una anche di Gaia Italia, rivolte alla redazione e al direttore:
Per impedire la diffusione del pregiudizio e del dileggio discriminatorio contro le persone omosessuali. Se l’editore e la redazione si scusano con i lettori e le lettrici e ritirano l’allegato omofobo dimostrano correttezza e civiltà nei riguardi di milioni di persone