"Basta compiti a casa"
La svolta educativa annunciata dal presidente francese François Hollande
Basta a compiti a casa: stavolta non parliamo metaforicamente (i famosi compiti a casa chiesti in nome dell'austerity e del risanamento dei bilanci pubblici dell'Eurozona), ma del lavoro casalingo che da sempre gli studenti di tutto il mondo svolgono dopo l'orario scolastico.
In Francia però qualcuno è contrario, e tra questi vi è il presidente François Hollande: "I compiti dovranno essere fatti a scuola piuttosto che a casa".
Una mossa per guadagnarsi l'elettorato più giovane? Non sembrerebbe così, in quanto, meritoriamente anche se ci asteniamo dai giudizi sul merito del "come", l'obiettivo è quello di rendere il sistema scolastico transalpino "meno diseguale": in quest'ottica anche svolgere i compiti in classe renderà la scuola più uguale, o meglio garantirà pari opportunità anche a quegli studenti che a casa non godono di alcun sostegno da parte dei familiari.
L'annuncio dei cambiamenti educativi è avvenuto nella prestigiosa aula magna della Sorbona, luogo simbolo di 700 anni di storia, di eccellenza e di conoscenza della Francia, dove il capo di stato francese ha presentato le sue priorità per la scuola del futuro, la road map che verrà seguita del suo ministro dell'Educazione nazionale, Vincent Peillon.