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Martedì, 23 Aprile 2024

Berlusconi torna incensurato e candidabile: ecco il regalo di Natale di Renzi

La riforma dei reati fiscali del governo Renzi introduce una soglia per la punibilità: Berlusconi è stato condannato per una percentuale inferiore alla soglia. Così può tornare incensurato e, soprattutto, candidabile. Renzi frena

Cinque parole in grado di cambiare il presente e il passato. Di cancellare una condanna e di rimettere in moto una decennale carriera politica. Cinque parole che in un attimo sono diventate un ghiotto regalo di Natale per Silvio Berlusconi, condannato nell'agosto del 2013 per violazione dell'articolo 2 della legge 74 del 2010, quella sui reati fiscali. Proprio sui reati fiscali, infatti, si stanno concentrando le riforme del governo Renzi e in queste riforme sono comparse le famose cinque paroline che potrebbero donare una nuova vita all'ex Cav. 

Scrive il Corriere della Sera:  

Cinque parole che non modificano l’articolo di legge sulla frode fiscale e nella sua struttura non introducono direttamente alcuna soglia, ma per una complessiva tipologia di reati (tra cui la frode) si limitano a prevedere a titolo di «causa di esclusione della punibilità» una soglia del 3 per cento di evasione sull’imponibile. Nella riforma dei reati fiscali, il governo Renzi in un nuovo articolo 19 bis stabilisce che, «per i reati previsti dal presente decreto, la punibilità è comunque esclusa quando l’importo delle imposte sui redditi evase non è superiore al tre per cento del reddito imponibile». 

In pratica: se l'evasione non è superiore al 3% non è punibile penalmente. E, coincidenze, l'evasione per la quale fu condannato Silvio Berlusconi è inferiore al 3%. La domanda, quindi, diventa un'altra: può la riforme cancellare a posteriori anche una sentenza definitiva? Può se la modifica si sovrappone al fatto reato.

In questo caso è così? Qui è arduo rispondere per quanto male è scritta la nuova norma. La legge Renzi da un lato non inserisce le soglie nella struttura dell’articolo che si occupa della frode fiscale, ma dall’altro lato etichetta con lo strano nome di «clausola di non punibilità» un elemento - come la soglia - che oggettivamente diventa un elemento strutturale del reato. 

Quel che è certo comunque è che la discussione rientra a pie' pari nella fattispecie del caso Berlusconi. L'ex Cav potrebbe ora chiedere al Tribunale di revocare la condanna definitiva e cancellarne gli effetti. Quali? Evidentemente uno più di tutti: 

Quello che gli sta più a cuore - scrive il Corsera - non è tanto la fine dei servizi sociali, che comunque terminerebbe di scontare a fine febbraio, ma il ritorno alla vita politica, dalla quale è escluso per sei anni dalla legge Severino che però come presupposto ha appunto l’esistenza di una sentenza di condanna definitiva. 

E' lo stesso padre della riforma, il premier Matteo Renzi, a frenare.  Il presidente del Consiglio, infatti, ha chiesto di non procedere alla trasmissione alla Camera del testo approvato in Consiglio dei Ministri dei decreti con le norme considerate pro-Berlusconi. Il testo a questo punto dovrebbe tornare in Cdm. 

Fonte: Corriere della Sera →
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