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Sabato, 20 Aprile 2024

Batterio killer, neonato muore in ospedale: "Altri bambini colpiti"

Un neonato è morto agli Spedali Civili di Brescia e ad ucciderlo sarebbe stata "un'infezione provocata dal batterio noto come 'serratia marcescens'"

Un neonato è morto agli Spedali Civili di Brescia e ad ucciderlo, secondo quanto riportano i media locali, sarebbe stata "un'infezione provocata dal batterio noto come 'serratia marcescens'". Il piccolo, figlio di una coppia bresciana, sarebbe nato prematuro insieme con il gemello anche lui risultato colpito dal batterio.

Sempre secondo quanto riferisce il giornale, la direzione dell'ospedale "ha attivato il comitato di sicurezza infettiva e messo in atto tutte le misure di contenimento sanitarie" necessarie anche perché "alcuni bambini presenterebbero i segni clinici della malattia mentre per altri si parla di semplice colonizzazione".

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Anche altri bambini ricoverati nel medesimo reparto infatti sarebbero stati colpiti dal batterio, ma sono fortunatamente riusciti a sopravvivere. In tutto sono 10 i piccoli pazienti che avrebbero contratto l'infezione, che colpisce prevalentemente i neonati prematuri con un sistema immunitario deficitario. Fortunatamente bimbi avrebbero reagito positivamente alle cure antibiotiche.

Il focolaio non è stato ancora individuato. Il reparto è stata passato al setaccio dai carabinieri del Nas, che dovranno accertare se il batterio sia stato portato dall'esterno oppure si sia sviluppato all'interno dell'ospedale. "Attualmente, dei dieci neonati positivi per Serratia, 6 sono ancora degenti. E dei restanti 27 degenti risultati negativi allo screening 10 sono stati dimessi e 17 sono ancora ricoverati", si legge in una nota dell'azienda ospedaliera in cui viene ricostruita la vicenda.

"Nelle prossime settimane la situazione continuerà ad essere mantenuta sotto stretta osservazione e l'accettazione del reparto continuerà a rimanere chiusa, così da poter progressivamente liberare gli ambienti di degenza e procedere ad una loro ulteriore radicale bonifica", continua la nota. "Nei giorni scorsi, su richiesta della Procura della Repubblica di Brescia, i Carabinieri del Nas si sono recati in azienda ed hanno acquisito la documentazione sanitaria, le procedure aziendali e tutti gli elementi ritenuti utili alle indagini. La Direzione aziendale e tutti gli operatori sanitari comprendono e partecipano al dramma ed al dolore dei genitori e della famiglia del piccolo deceduto il 6 agosto".

Fonte: BresciaToday →
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