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Giovedì, 25 Aprile 2024
Sacrificio estremo / Stati Uniti d'America

La mamma che si è fatta uccidere per difendere la figlia: ha finto di essere lei per salvarla da un sicario

La tragica morte di Brittany Cormier, uccisa insieme a un vicina di casa che si trovava insieme a lei. A organizzare l’assassinio sarebbe stato suo fratello, accusato di aver violentato la ragazza, per evitare di farla testimoniare

Lo scorso 13 gennaio Brittany Cormier è stata uccisa a colpi d’arma da fuoco nella sua casa di Montegut, in Louisiana, insieme alla sua vicina, Hope Nettleton. Ma nessuna di loro due era il vero obiettivo del killer. Le due donne sono morte per difendere la figlia di Brittany Cormier, che avrebbe dovuto testimoniare contro il fratello di lei per una presunta violenza sessuale.

Secondo l’ufficio dello sceriffo della parrocchia di Terrebonne, che sta seguendo le indagini, Beaux Cormier, fratello di Brittany, ha organizzato l’omicidio su commissione della nipote, pagando due suoi amici - Andrew Eskine e Dalvin Wilson - affinché uccidessero la ragazza. Cormier, già condannato per molestie sessuali, è stato arrestato in precedenza con l’accusa di aver violentato la nipote nel marzo dello scorso anno. 

Secondo la ricostruzione dello sceriffo, Wilson si è presentato a casa di Brittany Cormier, cercando la vittima dello stupro. A quel punto Brittany avrebbe mentito, dicendo all’assassino di essere lei la vittima. Wilson le avrebbe quindi sparato, uccidendo anche Hope Nettleton, che era intervenuta nel tentativo di fermarlo, mentre la figlia e la figliastra di Brittany erano nascoste in un armadio.

Brittany Cormier, la mamma che si è fatta uccidere per difendere la figlia

“Brittany Cormier è stata uccisa per il fatto di aver detto a chi ha sparato che era lei in realtà la vittima dello stupro, salvando così la vita alla vera vittima dello stupro”, ha detto lo sceriffo Timothy Soinget in un comunicato. Il giorno dell’omicidio Wilson ha agito da solo ma anche Eskine si trova sotto accusa, perché gli investigatori ritengono lo abbia comunque aiutato a pianificare l’attacco e perché gli ha prestato la sua auto per recarsi a casa di Brittany Cormier.

I due sicari hanno confessato, ammettendo che era stato proprio Beaux Cormier a pagarli per uccidere la nipote. Secondo gli investigatori, tutti e tre si sarebbero appostati nei giorni precedenti all’omicidio fuori dalla casa di Brittany Carmier per sorvegliarla e avrebbero già cercato di uccidere la figlia della donna in un’altra occasione, prima di quel tragico 13 gennaio, ma senza riuscirci. 

Wilson, Eskine e Beaux Cormier sono accusati di omicidio di primo grado e si trovano tutti e tre in carcere. Rischiano la pena di morte, come ha detto il procuratore distrettuale di Terrebonne, Joseph L. Waitz jr. 

Samatha LeMaire, la migliore amica di Brittany Cormier, ha riferito a un quotidiano locale, l’Acadiana Advocate, che la donna parlava poco del fratello Beaux. “Avrebbe fatto qualsiasi cosa per i suoi figli. Ma fino a questo punto? Non avrei mai pensato che sarebbe arrivata a questo”, ha detto LeMaire parlando del sacrificio dell’amica. 

Fonte: The Acadiana Advocate →
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