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Venerdì, 19 Aprile 2024

"Mi chiami il collega", si rifiuta di parlare con un carabiniere meridionale: finisce male

E' successo a Pieve Santo Stefano, in provincia di Arezzo

"Mi chiami il collega, fatemi parlare con qualcun altro". Una donna di 32 anni si sarebbe rifiutata categoricamente di rivolgere parola ad un carabiniere in servizio il quale, invece, si era reso disponibile ad ascoltarla. L'episodio surreale, raccontato su ArezzoNotizie, si è verificato nei giorni scorsi nella caserma di Pieve Santo Stefano, in provincia di Arezzo: dietro l'atteggiamento della donna si celerebbe una discriminazione territoriale. Per questo è stata denunciata.

Si rifiuta di parlare con il carabiniere meridionale: denunciata per discriminazione

La giovane - di origini sarde ma residente a Pieve Santo Stefano - si era presentata nella caserma dei carabinieri pievani: a riceverla un militare della stazione, originario del Sud Italia. "Sentita l’inflessione dialettale, tipica meridionale, del militare di servizio - spiegano dall'Arma aretina - la donna ha iniziato a chiedere insistentemente di parlare con qualsiasi altro carabiniere purché non lui". Una stranezza, secondo il militare che avrebbe rivolto alla donna alcune domande per comprendere il motivo della visita, chiedendole anche un documento di riconoscimento per identificarla.

A questo punto la giovane - riportano i militari - ha iniziato ad agitarsi e con tono minaccioso ha intimato al carabiniere di lasciarla andare. Così si è allontanata dalla caserma. Rintracciata e identificata dai militari della stessa stazione nei giorni successivi, è stata denunciata per "minaccia a pubblico ufficiale con l’aggravante della discriminazione".
 

Fonte: ArezzoNotizie →
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