Carlo, genio dell'informatica ucciso dalla leucemia: "Sarà il primo beato 2.0"
È il Corriere della Sera a raccontare oggi la sua storia. Carlo Acutis, ucciso a 15 anni da una leucemia fulminante, era un ragazzo appassionato di tecnologia, con energia e carisma eccezionali, ricorda la madre Antonia
Carlo Acutis, morto a 15 anni per una leucemia fulminante potrebbe essere il primo caso di "santità 2.0" e magari in un futuro nemmeno troppo lontano sarà riconosciuto come "patrono di Internet".
È il Corriere della Sera a raccontare oggi di un percorso che è appena iniziato: nelle prossime ore l’arcivescovo Angelo Scola dichiarerà conclusa la fase diocesana del processo di beatificazione e invierà il fascicolo a Roma.
Carlo era un ragazzo appassionato di tecnologia, con energia e carisma eccezionali, ricorda la madre Antonia.
Tra gli 8 e i 9 anni, si fa regalare il primo computer e gira per casa con un camice su cui ha scritto «scienziato informatico» e che inizia a dilettarsi con giochi come la redazione e l’impaginazione di un giornalino, la creazione di filmati e animazioni che attirano in casa tanti amici.
L'incontro con la religione è improvviso: la famiglia non andava mai in Chiesa, ma Carlo va a messa tutti i giorni, recita il rosario, diventa catechista ma al tempo stesso studia, aiuta i compagni in difficoltà.
Due mesi prima di morire, quando non poteva nemmeno immaginare la malattia, aveva registrato un video, ritrovato dai genitori molto tempo dopo: «Sorridendo diceva di essere pronto alla morte e chiedeva di essere sepolto ad Assisi».