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Giovedì, 25 Aprile 2024

L'agente immobiliare che vieta l'ingresso a chi porta la mascherina: "Il Covid è una montatura"

"Se il cliente non la toglie può andare fuori, io non lo servo. Non sono obbligato a servirlo"

"Le mascherine non servono a proteggere dai virus, ma sono un segno della vostra sottomissione". E poi: "Chi rinuncia alla libertà per avere sicurezza, non merita né libertà, né sicurezza". Carlo Laurenzi, co-titolare di un'agenzia immobiliare a Forlì, espone dall'inizio dell'emergenza slogan esplicitamente no-mask e in odore di negazionsimo (anche se lui rifiuta la definizione). Affianco alla vetrina ha anche disegnato una bara: "Qui giace la costituzione italiana".

Molti passanti storcono il naso. Lui però tira dritto, convinto sostenitore della teoria secondo cui l’allarme per la pandemia da coronavirus sia quanto meno esagerato. Nella sua agenzia Laurenzi vieta esplicitamente l’ingresso a chi è munito di mascherina: nonostante tutti gli studi condotti finora dimostrino il contrario, sostiene che i dispositivi di protezione siano inutili. 

"Lo Stato ha fatto una serie di errori abnormi - dice Laurenzi a ForlìToday -, facendo ricadere gli effetti sui cittadini, violando le libertà e le leggi esistenti, facendo usare le mascherine che non servono a nulla, se non da monito. Quindi il cittadino deve stare imbavagliato e zitto. Questo è quanto fanno i pecoroni. Io invece sono disposto a giocarmi la casa per non rinunciare alle mie libertà, alle leggi esistenti, alla Costituzione e alle convenzioni internazionali".

La sua è un'attività in un locale chiuso aperto al pubblico, anche lei ha l'obbligo di indossare la mascherina quando riceve i clienti e di farla indossare a questi ultimi. Rispetta questo obbligo?

"Io vieto l'ingresso con la mascherina. Se vogliono entrare con la mascherina io rispondo 'Vai fuori, non c'è problema'. Possono farmi chiudere, nessuno glielo vieta, ma farò loro causa".

Ma se un cliente, come molti, si presenta con la mascherina, lei l'invita a toglierla e il cliente non lo fa, non lo serve?

"Se non la toglie può andare fuori, io non lo servo. Non sono obbligato a servirlo".

Lei è medico, ha qualche titolo specifico per fare questa scelta per il suo negozio discordante con i pareri medici alla base degli obblighi?

"Se guardo l'informazione dei media è uniforme: virologi, infettivologi che vanno in tv che hanno interessi e intrallazzi con l'Oms o personali. Ma ci sono medici come il professor Tarro, Montagnier, e tanti altri che dicono l'inverso, senza interessi personali. Io non dico ai miei clienti 'Compra l'immobile', ma 'Vieni col tuo tecnico'. Qui il 'tecnico dello Stato' è quello che sta dicendo quello che vuole lui, quello che vogliono persone immalgate con l'Oms e con una serie di organismi non trasparenti. Medici come Fauci, che ha tutto il potere del mondo, ha interessi, gli altri no. Io devo essere libero di scegliere".

La sua è una posizione che viene definita di negazionista del Covid, no?

"No, non sono un negazionista. Il Covid esiste, ma è stato montato ad arte. Si va a cercare l'asintomatico dandogli del ‘contagiato’, ma l'asintomatico è una persona sana con carica virale bassissima, capace di trasmettere il virus solo a persone immunodepresse. Lo Stato sta riducendo gli italiani a una serie di immunodepressi, facendo violenza su di loro, non facendoli neanche uscire. Se nessuno si ribella, io non me la sento di stare zitto, sono mesi che combatto".

Non teme che una presa di posizione così netta non danneggi la sua attività economica?

"Dall'anno scorso ho già perso 50mila euro di fatturato per il lockdown. Ho messo cartelli più netti di quelli che si possono leggere ora. Ho iniziato di metterli da marzo. O sono un 'coglione' che manda fuori persone che possono essere potenziali clienti oppure sono una persona che crede in dei principi. Diciamo che sono un 'coglione che crede in dei principi'. Preferisco perdere tutto ma facendo quello in cui credo".

Lei Laurenzi è stato il fondatore del primo meet-up di Beppe Grillo e del Movimento 5 Stelle a Forlì?

"Ne sono stato il coordinatore, ho organizzato il Vaffa-Day a Forlì. Oggi se vedo i 5 Stelle mi si rizzano i capelli, hanno violato e deluso tutte le aspettative dell'epoca".

Fonte: ForlìToday →
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