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Venerdì, 29 Marzo 2024

Unioni civili, le campane della chiesa suonano a morto: "Ucciso il matrimonio"

Polemica in stile Peppone e Don Camillo a Carovilli, in provincia di Isernia. Il parroco ha fatto rintoccare le campane per celebrare il "funerale del matrimonio tradizionale". Ma sindaco e (molti) cittadini non ci stanno

CAROVILLI (ISERNIA) - Il Parlamento ha votato la legge sulle unioni civili. E, in risposta, don Mario Fangio, parroco del piccolo comune molisano, ha fatto rintoccare le campane della chiesa a morto. "Oggi è morta un'istituzione secolare. Con la legge delle unioni civili la gente è disorientata perché pensa, essendo essa una legge, che sia una cosa buona". 

Immediata la reazione di fedeli e cittadini che si sono precipitati in chiesa per chiedere chi fosse morto. E a loro lui ha risposto così: "Non è morto nessuno, è morto il matrimonio".

Sul portone della chiesa i cittadini hanno trovato affisso anche un manifesto funebre. Ma l'iniziativa non è, ovviamente, piaciuta a tutti. In primis all'ex sindaco del paese che, in risposta, ha affisso un contro-volantino accanto a quello piazzato da don Mario.

Per i diritti di tutti. Sono rimasto letteralmente sbalordito nel leggere la reazione, a dir poco scomposta, di don Mario Fangio. Si può condividere o meno una legge dello Stato ma essa va rispettata. Non si può, poi offendere una comunità facendo suonare le campane a morto e lasciando intendere che tutta quella comunità sia omofoba. Don Mario sa che il suono delle campane ha sempre rappresentato lo stato d'animo e il sentimento di tutti, non di un singolo, anche se parroco.

Quindi, come riporta il sito Isernianews, l'invito per sabato 14 e domenica 15 in piazza Municipio per "gioire insieme della nuova legge". E proprio in piazza Municipio ha fatto la sua comparsa un nastro arcobaleno, simbolo della battaglia per i diritti civili.

Fonte: Isernianews →
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