"Via la casa popolare a chi ha un familiare che commette un reato"
La proposta della giunta leghista alla Provincia di Trento: via l’alloggio popolare se uno in famiglia commette un reato. Opposizione: "Propaganda, non si può"
La proposta sta facendo molto discutere, e non potrebbe essere altrimenti. "Toglieremo la casa popolare a chi ha un familiare che commette un reato". L'idea è di Maurizio Fugatti (Lega), presidente della giunta provinciale di Trento. Dura la reazione dell'opposizione, Ghezzi (Lista Futura) si domanda: “Ci chiediamo se la norma possa reggere sotto il profilo della legittimità. Essendo la responsabilità penale individuale, non crediamo possa essere estesa al nucleo familiare nel suo complesso". La proposta è contenuta in un collegato della legge provinciale di bilancio e passata in Commissione.
Se ne parlerà ancora, perchè nel mese di dicembre l'aula sarà chiamata a pronunciarsi. Il Fatto Quotidiano dedica molto spazio alla vicenda, che Fugatti giustifica così: "Crediamo che chi vive in una casa del Comune abbia un obbligo morale perché vive in case dei trentini, pagati dalle tasse dei trentini. E quindi deve far rispettare le regole a chi vive con lui".
Secondo l'opposizione però in tal modo "si capovolge un pilastro della civiltà giuridica: da oggi in Trentino la responsabilità penale non sarà più personale, ma diventa familiare. Quando la Corte Costituzionale gli boccerà il provvedimento, se la prenderà con i giudici rossi... Insomma, è solo propaganda".