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Sabato, 20 Aprile 2024
La punizione assurda / Regno Unito

Si vede troppa caviglia: studentessa punita per la divisa troppo "trasgressiva"

In alcuni casi è stata fatta uscire anche dall'aula per l'abbigliamento troppo “osè”. La denuncia della madre della vittima della discriminazione

Punita per aver mostrato troppa porzione di caviglia. È l’accusa lanciata da Lea Scott, mamma di una studentessa che frequenta la Rushcliffe School di West Bridgford, che ha fatto partire una crociata contro il codice di abbigliamento previsto dalla scuola. Paige negli ultimi tempi aveva collezionato una serie di rimproveri. Sempre ripresa dagli insegnanti, punita e in alcuni casi anche fatta uscire dalla classe durante le lezioni. Fino a quando la mamma non ha capito, o meglio ipotizzato, quale potesse essere la causa di questi improvvisi rimproveri: il pantalone della divisa troppo corto. Le scuole inglesi hanno in genere un rigido codice di abbigliamento a cui gli studenti devono attenersi e la cui trasgressione comporta punizioni.

Nello specifico, nel caso della Rushcliffe School, si prevede che i pantaloni debbano avere ‘uno stile semplice che copre la caviglia e il calzino e devono toccare la parte superiore della scarpa’. Obiettivamente il pantalone indossato da Paige non risponde a questi requisiti lasciando parte della caviglia scoperta. Nulla di scandaloso, oggi la moda prevede calzoni lasciati più corti e ovunque le caviglie scoperte sono accettate. Non a scuola, però. Tuttavia non sarebbe una questione di moda a spingere la ragazza ad indossare quei pantaloni, quanto ragioni di necessità. A spiegarlo è stata proprio la mamma, Lea Scott, che ha rilasciato una piccata intervista al giornale locale Nottinghamshire Live.

Le parole della madre 

"Paige è cresciuta un po' negli ultimi mesi. Sono un genitore single con un altro bambino in arrivo, comprare divise ogni volta è costoso. Non so più cosa fare, è una battaglia in corso”. Insomma da un lato vi sarebbero obiettive ragioni economiche dall’altro la scuola che punisce una ragazza per qualche centimetro di caviglia mostrata. È ancora la mamma a rimarcare l’incongruenza del codice di abbigliamento che, sostiene, sia da aggiornare. “Secondo me la scuola è solo un po' arretrata. Può indossare la gonna, ma non i pantaloni un po' corti?".

Non è la prima volta che la politica adottata dagli istituti scolastici viene messa in discussione perché considerata troppo rigida. È accaduto per l’abbigliamento, ma anche per un’acconciatura diversa. Come nel caso di Niall, un dodicenne della St Michael's Church of England High School, che è stato allontanato dall’aula per un taglio di capelli considerato non consono agli standard previsti. Anche in quel caso: colpa del rigido codice di comportamento adottato dall’istituto o della mamma del ragazzo che in piena pandemia aveva dovuto improvvisarsi parrucchiera? Certo che è il dibattito sull’eccessivo rigore di alcuni istituti sta generando diffuso malcontento.

Fonte: The Sun →
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