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Sabato, 20 Aprile 2024
Ucraina

Chernobyl si è "risvegliata", l'allarme degli scienziati: "Il reattore è tornato a bruciare"

All'interno del reattore 4 della centrale nucleare sono riprese le reazioni di fissione: il governo ucraino sta cercando di capire se il fenomeno si esaurirà da solo o sarà necessario intervenire per scongiurare un nuovo incidente

Nelle masse di uranio rimaste sepolte per 35 anni nel reattore numero 4 della centrale nucleare di Chernobyl, quello esploso nel 1986, sono riprese le reazioni di fissione nucleare. Un ''risveglio'' che ha messo in allarme gli scienziati del governo ucraino, che adesso stanno cercando di capire se il fenomeno si esaurirà in autonomia o sarà necessario un intervento dall'esterno per evitare un nuovo incidente. Ovviamente, nulla di paragonabile a quanto successo nel 1986, gli esperti sono convinti che si tratterebbe di un evento molto più contenuto.

''È come se ci fossero tizzoni in un barbecue" ha spiegato alla rivista Science Neil Hyatt, chimico dei materiali nucleari all'Università di Sheffield. I sensori hanno registrato un numero crescente di neutroni, il segnale di una reazione di fissione nucleare, in arrivo da una delle stanze inaccessibili del reattore, ha spiegato Anatolii Doroshenko, dell'Istituto per i problemi di sicurezza degli impianti nucleari di Kiev. "Ci sono molte incertezze, ma non possiamo escludere la possibilità di un incidente", ha aggiunto il suo collega in Istituto, Maxim Saveliev, precisando che "il conteggio dei neutroni aumenta lentamente".

Quando si è sciolto il nucleo del reattore, le barre di uranio usate come combustibile, il loro rivestimento di zirconio, le barre di grafite, e sabbia si sono riversate, come lava. Sono precipitate nella cantina dell'ingresso del reattore dove si sono pietrificate in quello che viene definito Fcm (Fuel containing material) in cui si trovano 170 tonnellate di uranio irradiato.

Il 'sarcofago' costruito intorno al reattore un anno dopo l'incidente aveva lasciato passare l'acqua piovana, acqua che rallenta i neutroni e quindi aumenta la probabilità di uno scontro con l'uranio, quindi di generarne altri a catena attraverso la fissione del nucleo dell'uranio. In coincidenza con forti piogge, il contatore dei neuroni segnava picchi, ma poi tornava ai livelli normali. Il nuovo manto avrebbe dovuto proteggere il reattore anche dall'acqua, e così ha fatto.

Fino a che in alcuni punti, i neutroni hanno ricominciato a crescere, arrivando quasi a raddoppiare in quattro anni, in corrispondenza della stanza 305/2. L'ipotesi è quella che con l'asciugarsi dell'Fcm, siano più facili gli scontri fra neutroni e atomi di uranio. Se così fosse, la reazione di fissione potrebbe accelerare anche esponenzialmente, arrivando a rilasciare energia nucleare in modo non controllato. Non come quello che è avvenuto nel 1986, sottolineano gli scienziati ucraini. Sarebbe contenuta, ma potrebbe comunque far crollare alcune sezioni non stabili dell'edificio, rilasciando polvere radioattiva nella nuova struttura di protezione.

Fonte: Science Magazine →
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