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Giovedì, 28 Marzo 2024

Circoncisioni "estreme" tra ebrei ortodossi: "Incidono e succhiano il sangue: pericoloso"

A New York si cerca di regolamentare la circoncisione praticata nella comunità ebraica ultra-ortodossa, quella che prevede che il circoncisore oltre che incidere il prepuzio del bambino, ne succhi poi anche il sangue

C'è voluto un lungo anno di contatti, decine di incontri, e mediazioni non sempre facili, oggi la città di New York sembra pronta a mettere in pratica il nuovo regolamento in materia di circoncisioni "estreme" sui minori. Si tratta di una mossa necessaria, voluta dalle autorità per cercare di combattere una crescente emergenza: l'aumento di lesioni gravi e infezioni soprattutto sui neonati. Ma arrivare a questo primo accordo con la schiera più conservatrice della comunità ebraica della metropoli, non è stato facile, come racconta anche il New York Times in un suo recente reportage. Tanto che resta una scommessa aperta se e come questo regolamento sarà mai applicato.

Da una parte c'è infatti un bacino elettorale importante. Dall'altra parte la necessità di riuscire a mettere dei paletti a questa pratica che presenta rischi sanitari potenzialmente gravissimi. In mezzo il sindaco di New York, Bill de Blasio. E accanto a lui i più rappresentativi rabbini, anche e soprattutto quelli della comunità ebraica ultra-ortodossa della metropoli. Sul tavolo, l'oggetto principale della discussione. Ovvero come regolamentare la circoncisione praticata nella comunità ebraica ultra-ortodossa, quella che prevede che il circoncisore oltre che incidere il prepuzio del bambino, ne succhi poi anche il sangue.

Questa pratica, che mette a contatto il neonato con la saliva di un uomo, è considerata molto rischiosa perché aumenterebbe il rischio di infezioni. Già l'ex sindaco Michael Bloomberg si era trovato a dover prendere qualche decisione dopo che l'ufficio sanitario della città aveva segnalato l'aumento delle infezioni. L'amministrazione aveva deciso che tale pratica non era possibile se non con l'assenso scritto di entrambi i genitori, riconoscendo i rischi della pratica. Ma alla fine i moduli erano rimasti nei cassetti. E i casi di neonati con gravi infezioni ai genitali erano invece cresciuti ancora, arrivando a raddoppiare.

Da qui la nuova iniziativa questa volta portata avanti dal sindaco de Blasio grazie anche alla mediazione di Avi Fink, collaboratore del primo cittadino ed ebreo ortodosso. Il nuovo accordo prevede oltre al consenso scritto, anche il dovere di informare i nuovi genitori dei potenziali rischi di questa pratica.

Fonte: New York Times →
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