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Venerdì, 19 Aprile 2024

"È finita la fase delle chiusure, ma prepariamoci ad una risalita dei contagi"

Carlo La Vecchia, ordinario di Epidemiologia all’università di Milano, analizza in maniera puntuale la situazione italiana rispetto a quella degli altri Paesi

“I dati dicono che la discesa è finita e aspettiamo la risalita. Non parliamo di ondata, però. Potrebbe essere una piccola onda attenuata da circostanze migliori rispetto a quelle del Regno Unito. Ma credo che sia finita la fase delle chiusure. In Italia l’incidenza media settimanale di nuovi casi è di 9 su 100 mila abitanti. Per quanto possano crescere non penso si debba tornare a valutare soluzioni drastiche”.

A dirlo è Carlo La Vecchia, ordinario di Epidemiologia all’università di Milano che in un'intervista al Corriere della sera analizza in maniera puntuale la situazione italiana rispetto a quella degli altri Paesi, partendo da un dato: negli ultimi 4 giorni abbiamo avuto il 10% dei casi in più di contagio da coronavirus in Italia, circa 80. Ma abbiamo un vantaggio perché in Italia è piena estate e quando in Inghilterra la curva ha cominciato a risalire, era ancora freddo e le persone stavano in casa. In Italia è piena estate, è caldo e le persone stanno all’aperto, dove circola più aria.

"I ricoveri hanno continuato a scendere sia nei reparti di medicina sia in terapia intensiva. Anche il Regno Unito ha registrato lo stesso fenomeno", prosegue La Vecchia secondo il quale “l'unica certezza è che i contagi saliranno, non si può stabilire con quale rapidità. Lo potremo dire dopo aver visto l’evoluzione dell’epidemia nelle prossime due settimane”.

Secondo l’esperto dobbiamo sempre guardare al Regno Unito, dove, a metà maggio, erano state somministrate 50 milioni di dosi, quante sono da noi adesso. “Quindi è probabile che lo scenario italiano sia molto simile a quello inglese. I vaccinati con doppia dose sono protetti quasi totalmente dalla malattia grave. Con la prima dose il rischio di sviluppare forme severe di Covid-19 è del 20- 30%. Quindi bisogna dare un messaggio forte. Chi non ha cominciato il percorso di immunizzazione si deve sbrigare e prendere l’appuntamento sperando che non ci siano problemi di fornitura dei vaccini”.

Poi La Vecchia commenta la decisione del Premier Johnson di riaprire il 19 luglio: “Si è reso conto che il sistema sanitario pubblico può reggere l’impatto dei malati di Covid. Ogni giorno in Inghilterra muoiono circa 2.000 persone, una ventina a causa del virus. Può sembrare un calcolo cinico però il capo di un Paese non può non tener conto delle ripercussioni economiche di certe scelte. In altre circostanze il Regno Unito ha avuto comportamenti originali, ad esempio quando ha deciso di vaccinare con la prima dose il maggior numero possibile di persone, posticipando il richiamo. Il problema è che tutti i governi, compreso quello italiano, le hanno attuate in ritardo, quando i contagi erano al termine della risalita”.

E la variante Delta, è più o meno aggressiva? "È presto per dirlo, mancano le conferme. Oggi ad essere colpiti dal virus sono soprattutto i giovani che in genere sviluppano sintomi lievi. Prepariamoci a convivere con questo coronavirus ancora molto a lungo. Ondate drammatiche non ci saranno più a meno che non compaia una variante resistente ai vaccini”.

Fonte: Corriere della Sera →
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