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Giovedì, 28 Marzo 2024

"Coronavirus, i contagi reali sono il doppio"

Carlo La Vecchia, ordinario di epidemiologia a Milano, spiega oggi che in Italia ci sono il doppio dei positivi di quelli che intercettiamo, cioè circa il 2% degli abitanti, un milione di persone. Questo perché ci sono tanti senza o con pochi sintomi che non vengono intercettati"

“I contagi reali sono il doppio. il numero dei casi che vediamo è inferiore a quello effettivo": Carlo La Vecchia, ordinario di epidemiologia a Milano, in un'intervista rilasciata a Repubblica oggi spiega che ci sono una serie di motivi che spiegano perché il dato dei morti fatica a scendere. Uno di questi è la sottostima dei contagi reali: "La mia stima è che oggi in Italia ci siano il doppio dei positivi di quelli che intercettiamo, cioè circa il 2% degli abitanti, un milione di persone. Questo perché ci sono tanti senza o con pochi sintomi che non vengono intercettati". 

E questo perché abbiamo attualmente un problema di testing: "Ora facciamo tanti tamponi, il tema era cruciale in marzo e aprile. In autunno abbiamo fatto ogni giorno tra 150 a 250 mila test. Un problema italiano, e di tutti i Paesi occidentali, è stato quello di lasciare a casa i positivi e i malati lievi, che hanno contagiato tutta la famiglia. Quindi l’idea di estirpare l’epidemia con testing e tracing non ha funzionato". C'è anche però il problema del modo di contarli: "I Paesi seguono il criterio dettato dall’Oms: il Covid ha la priorità rispetto ad altre malattie. Se sul certificato di morte ci sono più cause, anche tre o quattro, tra le quali anche il Covid, il sistema automatico attribuisce il decesso a quella patologia. Non è una regola sbagliata, è vero che i morti hanno anche altre malattie ma sarebbero sopravvissuti mesi o anni senza il Covid. Forse un po’ di sovra certificazione c’è ma è un fenomeno presente in tutti i Paesi". E il conto dei morti quando scenderà? "I decessi sono circa il 3% dei nuovi positivi di due settimane prima. Con questi numeri di contagi ci vorrà quindi ancora molto tempo perché le morti scendano dalle 4-500 al giorno di adesso. È una cosa che ha a che fare ovviamente con la fine dell’epidemia, che è legata a molte variabili". Tra queste, la vaccinazione. 

Fonte: La Repubblica →
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