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Martedì, 16 Aprile 2024

Conti correnti, se c'è il "movimento sospetto" chiunque rischia di finire nel mirino del Fisco

Non solo i lavoratori autonomi, l'Agenzia delle Entrate può contestare ricavi in nero sulla base delle indagini sui conti anche ai privati cittadini: lo spiega ItaliaOggi

Non solo i lavoratori autonomi: le indagini bancarie sono possibili anche per i privati cittadini, in determinati casi. Lo spiega nel dettaglio ItaliaOggi. Tutti i cittadini possono finire nel mirino delle Entrate in caso di movimentazioni bancarie sospette. Infatti il fisco può contestare i ricavi in nero sulla base delle indagini sui conti anche ai dipendenti di un ente pubblico e di una società.

Se i movimenti bancari vengono analizzati e ritenuti sospetti, il fisco può (anzi, deve) contestare i ricavi in nero: e lo può legittimamente fare sulla base delle indagini sui conti anche ai dipendenti. La Corte di cassazione, con l'ordinanza 104/2019, estende la presunzione al di là del lavoro autonomo. E' stato infatti respinto il ricorso di un dipendente che aveva ricevuto un accertamento sulla base di verifiche fatte sui suoi conti bancari. Lui si era subito difeso sostenendo di essere un dipendente e, come tale, non soggetto alla presunzione per cui tutti i versamenti ingiustificati sarebbero dei ricavi non dichiarati. 

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Commissione tributaria provinciale e Commissione tributaria regionale si erano già espresse contro di lui, ora la decisione diventa definitiva. E' il contribuente a dover dimostrare, in caso di controllo, in modo analitico l'estraneità di ciascuna delle operazioni bancarie a fatti imponibili, dimostrazione che nel caso sottoposto all'esame della Corte, non risulta avvenuta.  Secondo la Cassazione quindi "non assume alcuna rilevanza la sua qualifica soggettiva di lavoratore dipendente, autonomo o imprenditore"

La questione degli accertamenti basati sulle indagini bancarie è sempre molto dibattuta e attuale. Con l'intervento della Consulta del 2015 soltanto i versamenti sospetti possono essere contestati dalle Entrate al contribuente. Per lo più, tuttavia, ciò è stato detto per professionisti, autonomi o imprenditori. D'ora in avanti anche i cittadini che lavorano alle dipendenti di un ente pubblico e di una società potranno essere soggetti a verifica e successivo atto impositivo. 

È nell'interesse di tutti, ovviamente, un Fisco più intelligente. Più controlli, e più efficaci, diventano realtà grazie alle competenze incrociate di Agenzia delle entrate e Guardia di Finanza. I controlli Agenzia-Gdf saranno 80 mila nel 2019 e a 90 mila nel 2020. Le competenze specifiche dei vari enti permetteranno di portare avanti controlli più efficaci per scovare e bloccare fenomeni di evasione fiscale.

Fonte: ItaliaOggi →
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