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Martedì, 19 Marzo 2024

Coronavirus, spostamenti limitati per chi non installa l'app Immuni?

Per essere utile l’applicazione dovrà essere utilizzata almeno dal 60% della popolazione

Alla fine del lockdown saremo finalmente liberi di andare al lavoro o più banalmente fare una passeggiata, ma - parafrasando Orwell – alcune persone potrebbe essere più libere di altre. Stiamo parlando di Immuni, l’app scelta dai tecnici del governo per tenere sotto controllo la diffusione del coronavirus. Scaricare l’app sul proprio smartphone non sarà obbligatorio, come specificato anche dal ministero della Salute, ma c’è un piccolo dettaglio che potrebbe cambiare tutto. Secondo il Corriere della Sera, chi non installa l’applicazione rischia infatti di andare incontro ad alcune limitazioni negli spostamenti. Si tratta, è bene sottolinearlo, solo di un'ipotesi. 

Quali siano queste limitazioni per ora non è dato sapere, sembra però improbabile che chi non ha l’app sul proprio smartphone sarà obbligato a restare a casa. Non sarebbe immaginabile. L’unica certezza è che per essere utile l’applicazione dovrà essere utilizzata almeno dal 60% dei cittadini. Molto dipenderà dunque dalla risposta degli italiani. Gli anziani che non hanno dimestichezza con la tecnologia - e che magari non possiedono uno smartphone - potrebbero invece essere dotati di un braccialetto elettronico che funzionerà allo stesso modo dell’app. Anche in questo caso non ci sarà nessun obbligo.

Coronavirus, come funzionerà l’app Immuni

L’applicazione dovrebbe essere composta da due distinte sezioni e funzioni. La prima è un sistema di tracciamento dei contatti che funziona grazie alla tecnologia bluetooth: sarà in pratica possibile rilevare la vicinanza tra due smartphone entro un metro e ripercorrere a ritroso tutti gli incontri di una persona risultata positiva al Covid-19, così da poter rintracciare e isolare i potenziali contagiati.

La app conserva sullo smartphone di ciascun cittadino che la utilizzerà una lista di codici identificativi anonimi di tutti gli altri dispositivi ai quali è stata vicino. Si evita la vera e propria geolocalizzazione. I dati sulla posizione esatta e sugli spostamenti dei cittadini non sono necessari né consigliati ai fini del tracciamento del contagio. Per la privacy, pare un compromesso accettabile.

L’applicazione dovrebbe inoltre contenere un diario clinico con tutte le informazioni più rilevanti del singolo utente (sesso, età, malattie pregresse, assunzione di farmaci) e che dovrebbe essere aggiornato tutti i giorni con eventuali sintomi e cambiamenti sullo stato di salute.

App immuni coronavirus ANSA-2

Fonte: Corriere della Sera →
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