Coronavirus, l'appello dei rider a Conte: “Stop alle consegne e reddito garantito”
Il collettivo dei rider torinesi, Deliverance Project, ha lanciato su Facebook un video-appello diretto al premier: “Vorremmo restare a casa, ma non possiamo”
Negozi chiusi e tutti a casa. Tutti tranne i rider, che continuano a svolgere il loro lavoro di consegna a domicilio, anche nelle zone più colpite dall'epidemia come la Lombardia o il Piemonte. Proprio dai rider di Torino arriva un video-appello indirizzato al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, pubblicato sulla pagina Facebook Deliverance Project: “Vorremmo stare a casa, ma non possiamo. Chiediamo lo stop ai servizi di consegna e un reddito garantito per i rider che restano a casa”.
Sulla pagina del collettivo torinese, ormai da giorni, campeggiano video e testimonianze di fattorini, che vorrebbero fermarsi ma non possono, anche per colpa del sistema che attribuisce un punteggio per la disponibilità, il numero di consegne e la velocità: “Dobbiamo pagare l'affitto, poi c'è il sistema del ranking: se rinuncio a due settimane, rischio l’azzeramento del mio punteggio e per me sarà impossibile ritornare a lavorare”.
Poi la critica alle aziende che, secondo i rider, non hanno provveduto a fornire i dispositivi sanitari a chi fa le consegne: “Non ci hanno dato nulla, né mascherine e né guanti. Abbiamo dovuto provvedere noi, come al solito”. E' giusto che i rider continuino a lavorare in questo periodo di emergenza sanitaria nazionale? In attesa che il premier risponda all'appello, i fattorini continuano a chiederselo.