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Venerdì, 19 Aprile 2024

Coronavirus: come evitare il contagio con saluti, gesti d'affetto, baci e abbracci

Il vademecum per non rischiare con strette di mano e saluti: quali abitudini possiamo ritrovare e quali dobbiamo evitare. Pregliasco: "Serve gradualità"

In Gran Bretagna da oggi torna il permesso di abbracciarsi e di avere contatti ravvicinati con familiari e amici, all'aperto e al chiuso. Il Corriere della Sera ha intervistato il virologo dell'Università di Milano Fabrizio Pregliasco per costruire un vademecum su baci, abbracci, saluti e gesti d'affetto e sulla loro pericolosità durante l'epidemia di coronavirus. 

"Sicuramente il gesto più rischioso è quello che porta al contatto con le prime vie aeree e con la respirazione dell’altro, cioè il bacio - dice Pregliasco -: se uno dei due soggetti fosse contagioso, la maggior quota di carica virale si concentrerebbe attorno al viso". Ovvero proprio dove il contagio è favorito. Per questo i baci sono vietati mentre è sicuramente consigliato il cosiddetto "bacio all'aria" ovvero la scelta di mimare il gesto tenendo le teste lontane tra di loro. La stretta di mano è stata bandita con la pandemia ma, fa sapere Pregliasco, il tocco è il contatto meno rischioso a patto di igienizzare le mani. Il saluto con i pugni che si toccano è acora più sicuro, così come il contatto tra i gomiti. Anche gli abbracci stretti sono contatti molto ravvicinati, ma permessi con qualche regola: "Se i due visi riman- gono ben separati, si può fare. L’abbraccio sta in mezzo, per gradiente di rischio, tra il bacio e la stretta di mano", dice Pregliasco. Ricapitolando: 

  • la stretta di mano è considerata un gesto a medio rischio a patto di igienizzare le mani;
  • il saluto a pugni chiusi o con i gomiti è a basso rischio;
  • l'abbraccio frontale invece è ad alto rischio, soprattutto se i volti delle persone si incontrano;
  • l'abbraccio da dietro è più sicuro ma soltanto in parte. 

I baci sulla guancia sono invece ad altissimo rischio contagio per la vicinanza dei visi e la possibilità di trasferimento diretto di saliva e goccioline respiratorie. Una versione più "edulcorata" e formale è quella del bacio all'aria, che serve ad abbassare il rischio, specialmente quando non ci si sfiora nemmeno il viso e si mima solamente il gesto. 

Bene avvicinarsi con le teste rivolte all’esterno, oppure,tra nonni e nipoti, abbracciarsi «da dietro», strin-gendo i bambini alle spalle. Indipendentemente dal g sto, occorrono attenzione e buon senso: «Serve andare per gradi: osservare il contesto, preferire spazi aperti e badare anche alla durata dei saluti, che resta un elemento fondamentale», conclude lo specialista. Ultimo consiglio: decidere chi abbracciare. Non si tratta della scelta tra estranei o parenti (e amici), quanto piuttosto di tutelare i soggetti fragili, gli anziani, o chi non è vaccinato.

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Fonte: Corriere della Sera →
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