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Venerdì, 19 Aprile 2024

"La Gran Bretagna è sul punto di non ritorno", Johnson annuncia nuove restrizioni

Le autorità sanitarie inglesi hanno esortato i connazionali ad aiutare i medici limitando le interazioni sociali: "L'epidemia ripartita tra i giovani si stia espandendo in una fascia d'età più alta. Dopo i contagi aumenteranno le morti"

Il premier britannico Boris Johnson dovrebbe annunciare domani le nuove restrizioni locali più severe per la Gran Bretagna per far fronte a una pandemia sempre più dilgante. E il consulente del Governo Peter Horby, parlando alla Bbc, ha sottolineato che vista la situazione sanitaria del Paese "è anche possibile un ricorso a un nuovo lockdown nazionale anche se va fatto tutto il possibile per non arrivarci".

Coronavirus, Londra verso il punto di non ritorno

Il Regno Unito ha raggiunto un "punto di non ritorno" nella pandemia da coronavirus, simile a quello di marzo, e nelle prossime settimane, oltre all'aumento dei casi, ci sarà un aumento delle morti. Lo ha detto il professor Jonathan Van-Tam, vice direttore sanitario per l'Inghilterra, citato dalla Bbc. Per Van-Tam, "la stagione ci è avversa" e il Paese si imbatterà in "venti contrari" prima dell'inverno. 

Il vice direttore sanitario inglese ha esortato i connazionali ad aiutare l'Nhs, il servizio sanitario pubblico, limitando le interazioni sociali perché "il virus prospera attraverso i contatti tra gli esseri umani". Van Tam nota che mentre l'epidemia è "ripartita" tra i giovani nelle ultime settimane, ora "ci sono prove che si stia espandendo in una fascia d'età più alta" nelle zone più colpite. Attualmente, l'indice R0 - il numero medio di persone a cui ogni persona infetta trasmette il virus - è tra 1,2 e 1,5. Significa che i casi stanno aumentando.

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Ieri nel Regno Unito sono stati registrati 15.166 nuovi casi in 24 ore, 1.302 più di venerdì, ed 81 vittime. "È triste, ma come la notte segue il giorno, un aumento delle morti seguirà, nelle prossime settimane, all'aumento dei contagi" .

Van-Tam avverte che il Paese è in una posizione diversa rispetto a marzo, durante la prima ondata, perché ora "stiamo entrando nei mesi più freddi e bui dell'inverno. "Siamo nel mezzo di una grave pandemia e la stagione ci è avversa. In pratica, stiamo per incontrare venti contrari". In questo situazione, aggiunge, il Regno Unito ha tuttavia "una capacità di effettuare test molto migliore" rispetto al passato e "migliori cure" disponibili.

Fonte: bbc →
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