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Venerdì, 19 Aprile 2024

"Io resto a casa", ma c'è chi una casa non ce l'ha: essere invisibili ai tempi del coronavirus

Viaggio tra i clochard ai tempi del coronavirus. Il reportage di MilanoToday

La parola d'ordine di oggi è "Io resto a casa", che è il nome con cui è stato ribattezzato il decreto del governo emanato per fermare l'emergenza coronavirus. E' fondamentale limitare gli spostamenti allo stretto necessario (spesa al supermercato, esigenze comprovate di lavoro o salute) per evitare che il contagio si allarghi. Ma a Milano, così come in tante altre città italiane, c'è chi una casa non ce l'ha, come i clochard che vivono la loro vita con estrema dignità e coraggio, dormendo in strada.

Oggi, però, la loro esistenza - già segnata da storie personali difficili - è messa ancora più a dura prova da un'epidemia che ha fermato, o almeno rallentato, anche la solidarietà, trasformando loro ancora di più in "invisibili". Ed esponendoli anche a rischi legali perché è capitato che un senzatetto è stato fermato dalla polizia e multato proprio perché era in strada.

MilanoToday, con i colleghi Carmine Ranieri Guarino e Giampaolo Mannu, ha realizzato un video reportage sugli invisibili ai tempi del coronavirus, raccontando le storie di alcuni di loro. Qui tutti i dettagli.

Fonte: MilanoToday →
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