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Martedì, 19 Marzo 2024
L'epidemia

Seconda ondata: il virus sta veramente iniziando a rallentare?

Per Cesare Cislaghi, epidemiologo economista, "c’è un timido segnale di non peggioramento, l’incidenza dei nuovi casi di positività sembra si stia stabilizzando". Il merito? "È delle mascherine"

Cesare Cislaghi è epidemiologo economista, oltre che ex presidente dell’Associazione italiana di epidemiologia. La sua analisi sull'andamento dell'epidemia in Italia è sulle pagine del Corriere della Sera. Intervistato da Margherità De Bac, fa chiarezza sulla "corsa" del virus in Italia. Ieri 580 morti in Italia. Sta rallentando? "C’è un timido segnale di non peggioramento, l’incidenza dei nuovi casi di positività sembra si stia stabilizzando". I numeri dicono che "la curva dei contagi è sempre veloce ma l’incremento non aumenta. Ora c’è un andamento lineare anziché esponenziale".

Perché l'epidemia sta "rallentando"

Una "decrescita" sarebbe già osservabile in Lombardia, in particolare, dove "l’indice di riproduzione del virus era arrivato a 2,5. Ora questo valore si è abbassato a livello nazionale. Significa che il meccanismo è stato in qualche modo fermato".

Cislaghi si dice convinto che più che le chiusure siano state importantissime le mascherine, che dopo il Dpcm di metà ottobre sono state rese obbligatorie praticamente ovunque, anche all'aperto.

"Ci ha reso coscienti della gravità del problema. È come un segnale di allarme che portiamo sul nostro corpo e induce tutti noi a mantenere alta l’attenzione. È come un richiamo. C’è un effetto psicologico delle mascherine, non solo fisico di barriera meccanica contro il virus".

L'auspicio è "stabilizzare la curva". Un mese fa l'esperto dice che sarebbe stato favorevole a un lockdown totale. Ora forse la strada intrapresa con le restrizioni a fasce può essere la soluzione: "Ora le restrizioni cominciano a dare un esito positivo. Tanto vale aspettare e vedere se l’effetto continua. Un lockdown sarebbe molto pesante perché andrebbe mantenuto fino a Natale".

Il 15 novembre non succede nulla (secondo Boccia)

Oggi in ogni caso "non succederà nulla. Il monitoraggio è in corso" ha detto il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, ospite di Carta Bianca', su Rai 3, rispondendo a chi gli chiedeva se a breve bisognerà aspettarsi qualche cambio di fascia o zona per alcune Regioni. "Escludo che si possa fare un lockdown come quello di marzo e aprile. Ma non escludo che ci possano essere misure ulteriormente restrittive, tra l'altro nel mese di novembre che, come è noto, è un mese che si può prestare a interventi restrittivi. Così come si è intervenuti in Calabria, Pimeonte, Lombardia e Valle D'Aosta nei giorni scorsi, ci potrebbero essere interventi in altre Regioni''. Poi ha precisato: ''La data del 15 novembre non so dove sia uscita fuori... Non esiste questa data''.

Anche Walter Ricciardi, che è consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, esclude per ora un lockdown nazionale tra una settimana: "Se quelli mirati funzioneranno non si prenderanno interventi più drastici. La strada è giusta, seguiamola" dice a Repubblica. Sono giorni decisivi per comprendere se il primo rallentamento della seconda ondata si consoliderà.

Fonte: Corriere della Sera →
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