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Venerdì, 19 Aprile 2024

Due anni dopo la Costa Concordia uccide ancora

Un sub è morto incastrato nel relitto per dissanguamento. La Stampa ricostruisce quei drammatici momento: "Quando è stato soccorso era ancora cosciente". L'azienda: "Profondo cordoglio per la vittima"

Israel Franco Moreno era un sommozzatore di 41 anni originario di La Coruna. E' lui l'ultima vittima della Costa Concordia a due anni dal naufragio. Ma soprattutto è la prima vittima di un incidente sul lavoro nel cantiere sommerso al Giglio. Isreal era in immersione per fissare la nave ai cassoni che la dovranno riportare in galleggiamento quando - come ricostruisce La Stampa - una gamba sarebbe rimasta incastrata tra le lamiere. Lamiere taglienti come spade.

"Il primo a soccorrerlo, ad una decina di metri di profondità, è stato il compagno di immersione, che è riuscito a riportarlo in superficie dove sono subito intervenuti medico e paramedico del cantiere, e quindi anche il personale del 118 presente sull’isola e accorso sul posto". Tirato a bordo della piattaforma galleggiante, era ancora cosciente ma le ferite subite sott'acqua "gli avrebbero causato un forte dissanguamento e continui scompensi cardiaci, fino al decesso".

Quella dello "stand by driver" è una pratica di immersione ormai collaudata: un sub lavora mentre il suo collega rimane in osservazione per controllare che tutto vada per il meglio. Anche stavolta il metodo ha funzionato: in pochi secondo Israel è stato tirato a bordo della piattaforma: il problema, però, è stato tutto nel tipo di ferita che il sub si era procurato "pinnando" nel relitto della Concordia. A niente sono serviti, quindi, i veloci soccorsi. Una volta giunto sulla piattaforma, l'elicottero del 118 non ha potuto fare altro che recuperare la salma e trasferirla sulla terraferma.

Fonte: La Stampa →
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