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Giovedì, 25 Aprile 2024

Costrinsero figlia disabile a prostituirsi: annullate le condanne

La Cassazione ha dato il suo giudizio: reato prescritto. Così i due coniugi di Novara che costrinsero la figlia disabile a prostituirsi non pagheranno il loro debito con la giustizia. Come anche coloro che erano coinvolti nella vicenda: i nonni della vittima, diversi clienti e una guardia giurata.

Costringevano la figlia disabile a prostituirsi con diversi clienti sin dalla tenera età. Inoltre quando era ancora una bambina i genitori la obbligavano ad assistere ai loro rapporti sessuali “per imparare come si fa”. E poi abiti succinti, profumo dozzinale e casolari di campagna per incontrare i clienti. Succedeva a Novara alla fine degli anni novanta: un'intera famiglia coinvolta in una vicenda che ha del terrificante. I genitori organizzavano gli incontri, con il bene placito dei nonni: tanti clienti, tra cui anche una guardia giurata.

I colpevoli di tutto ciò adesso non andranno in carcere: reato prescritto. Nessuno di loro pagherà il debito con la giustizia. Con il passare del tempo alcuni degli imputati sono morti (come la madre della vittima e diversi clienti), altri invece si sono ritrovati liberi prima dell'udienza preliminare, sempre grazie alla prescrizione. Manca all'appello il padre della vittima, che però ha buone probabilità di arrivare allo stesso risultato: per un vizio di forma, è stato ora rinviato ad altra corte, per un nuovo processo d’appello e potrebbe ritrovarsi a sua volta prescritto.

Scrive Redattore Sociale:

Un tour de force giudiziario partito nel clamore e proseguito poi in sordina, tra aguzzini irreperibili e identificazioni incerte (che portarono infine all’assoluzione in appello di due degli imputati). La ragazza, che oggi ha 27 anni e vive in una comunità protetta, in carico ai servizi sociali, frequentava le scuole medie all’epoca dei fatti: di molti dei suoi clienti seppe indicare a malapena il nome e la professione, forse a causa del lieve ritardo mentale di cui soffriva. Fu la sua insegnante di sostegno a scoprire il martirio quotidiano cui era sottoposta, segnalando subito il caso alla polizia.

Fonte: RedattoreSociale.it →
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